Una stella ringiovanita

Una stella ringiovanita

Una stella massiccia localizzata nel profondo della Via Lattea ha reso perplessi per anni gli astronomi.
Il motivo? La difficoltà di stabilire la sua vera età. Un oggetto nel fiore della gioventù o già sulla strada dell’oblio? Un recente studio dona alla stella un nuovo afflato di gioventù.

La stella è stata classificata inizialmente come vecchia, forse una gigante rossa. Ma un nuovo studio realizzato da scienziati della NASA suggerisce che l’oggetto, chiamato IRAS 19312+1950, potrebbe essere qualcosa di molto diverso, addirittura una protostella ancora in formazione.

“Gli astronomi hanno riconosciuto questo oggetto come degno di nota intorno all’anno 2000 e da allora hanno proseguito nelle indagini”, ha detto Martin Cordiner del Goddard Space Flight Center della NASA, primo autore dello studio pubblicato su Astrophysical Journal. Le osservazioni sono state realizzate tramite il telescopio Spitzer e l’osservatorio Herschel dell’ESA.

Localizzata a più di 12.000 anni luce dalla Terra, la stella ha rivelato la sua peculiarità quando è stata osservata a particolari frequenze radio. In seguito alle analisi è risultata una stella ricca di ossigeno, circa 10 volte più massiccia del Sole. Ma che tipo di stella?

Alcuni fattori hanno portato i ricercatori a ritenere che si trattasse di una stella già evoluta, sulla via del tramonto, in particolare sorgenti radio intense chiamate maser. Ad esempio, IRAS 19312+1950 mostra un maser di ossido di silicio, prodotto da molecole costituite da un atomo di silicio e uno di ossigeno, associato quasi esclusivamente a stelle di tarda età.

Ma in ogni modo l’oggetto non si adattava interamente all’ipotesi stella di tarda età, in particolare per la varietà di elementi chimici trovati nella vasta nube di materiale circostante la stella: una nube tipica di regioni in cui nascono nuove stelle, ma nessun vivaio stellare è stato identificato nelle vicinanze dell’oggetto.

Altre ipotesi sono state che si trattasse di una vecchia stella circondata da materiale del tipo che si accompagna alle giovani stelle oppure che si trattasse di due oggetti insieme, una stella molto vecchia e una nube di materiale di formazione stellare.

Cordiner ed i suoi colleghi hanno riesaminato l’oggetto, utilizzando dati ottenuti tramite l’osservatorio Herschel e il telescopio Spitzer. Le informazioni aggiuntive hanno portato gli scienziati a ritenere che si trattasse di una stella in uno stadio molto precoce di formazione. L’oggetto è molto più brillante di quanto sembrasse in precedenza, ed emette circa 20.000 volte l’energia del nostro Sole. Il team ha trovato grandi quantità di ghiaccio e di anidride carbonica nella nube circostante l’oggetto. I materiali presenti in questa nube avrebbero bloccato la luce stellare facendo apparire la stella più debole di quanto fosse in realtà.

In aggiunta, la densa nube che circonda l’oggetto sembra in fase di collasso, come avviene nel caso di una stella in crescita, quando attrae materiale presente attorno a sè. La massa stimata della nube è di 500-700 masse solari, molto più di quanto potrebbe essere stato prodotto da una stella vecchia o morente.

Un altro elemento a favore dell’ipotesi di una giovane stella è la presenza di due getti di gas che fluiscono dai poli della stella con venti molto veloci (almeno 90 chilometri al secondo, caratteristica tipica per una protostella).

Tuttavia, i ricercatori riconoscono che quest’oggetto non è una comune protostella. Per ragioni inspiegabili, la stella continua a mostrare caratteristiche contrastanti e uniche. Si tratta quindi di un oggetto affascinante, che ha qualcosa di nuovo da raccontarci sul ciclo di vita delle stelle.

http://www.nasa.gov/feature/goddard/2016/nasa-team-probes-peculiar-age-defying-star

Credit  NASA/JPL-Caltech