Giove in Tutta la Sua Luminosa Gloria

Giove in Tutta la Sua Luminosa Gloria

Nuove immagini straordinarie di Giove rivelano la maestosa bellezza del gigante gassoso in tre differenti lunghezze d’onda. I dettagli ripresi dai telescopi Hubble e Gemini North mostrano sorprendenti formazioni atmosferiche come la Grande Macchia Rossa, super-tempeste, immensi cicloni e dense foschie.

Tre fantastiche, nuove immagini immortalano il gigante del Sistema Solare in tre differenti lunghezze d’onda: nell’infrarosso, nel visibile e nell’ultravioletto. Le riprese nel visibile e nell’ultravioletto sono state effettuate dalla Wide Field Camera 3 a bordo del telescopio Hubble, mentre l’immagine nell’infrarosso deriva dallo strumento Near-InfraRed Imager (NIRI) del telescopio Gemini North alle Hawaii. Tutte le osservazioni sono state riprese simultaneamente nel Gennaio 2017.

Questi tre diversi punti di vista portano con sè i vantaggi dell’astronomia a molteplici lunghezze d’onda, permettendo agli scienziati di studiare il pianeta sotto ogni aspetto. Giove appare piuttosto differente nelle tre osservazioni. Ad esempio, la Grande Macchia Rossa è ben evidente nel visibile e nell’ultravioletto, ma si distingue poco nell’infrarosso. Le osservazioni nell’infrarosso mostrano aree coperte da spesse nubi, mentre quelle nel visibile e nell’ultravioletto evidenziano la posizione di composti chimici complessi, noti come cromofori, che donano alla Grande Macchia Rossa la sua particolare tonalità, assorbendo la luce blu e ultravioletta. Al contrario, le larghe bande di nubi sono chiaramente visibili nelle tre osservazioni.

Nell’immagine le tre riprese di Giove effettuate nell’infrarosso (a sinistra), nel visibile (al centro) e nell’ultravioletto (a destra) Credit: International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/NASA/ESA, M.H. Wong and I. de Pater (UC Berkeley) et al.

In basso a destra rispetto alla Grande Macchia si può apprezzare l’Ovale BA, spesso chiamato Piccola Macchia Rossa o Macchia Rossa Jr, una tempesta simile alla compagna maggiore osservata per la prima volta nel 2000, quando si è formata in seguito alla fusione di tre piccole tempeste simili. Nell’infrarosso, tuttavia, questa struttura si perde quasi nella larga fascia di nubi più fredde, che appare oscura a questa lunghezza d’onda. Nelle riprese nel visibile, appena al di sopra dell’Ovale BA, una super-tempesta gioviana appare come striscia diagonale biancastra che si estende verso la parte destra del disco di Giove.

Un altro fenomeno atmosferico è particolarmente evidente nell’infrarosso come sottile fascia brillante nell’emisfero nord del pianeta. Questa formazione, determinata da una serie di vortici ciclonici, si estende per circa 72.000 chilometri in direzione est-ovest. In banda ottica il ciclone appare marrone scuro, mentre nell’ultravioletto è appena visibile al di sotto di uno strato di foschia atmosferica, che diventa via via più spessa verso il polo Nord. Oltre a regalarci visioni incomparabili di Giove, queste osservazioni forniscono indizi preziosi sull’atmosfera del pianeta, che ad ogni lunghezza d’onda rivela strati differenti di nubi e particelle di foschia.

Nell’immagine Giove ripreso nell’ultravioletto dal telescopio Hubble
Credit: NASA/ESA/NOIRLab/NSF/AURA/M.H. Wong and I. de Pater (UC Berkeley) et al.

https://noirlab.edu/public/news/noirlab2116/