08 Giu 2019 Colossale Sfogo Stellare
Utilizzando l’osservatorio spaziale a raggi X Chandra, gli astronomi hanno individuato una grandiosa espulsione di massa coronale eruttata dalla stella attiva HR 9024, a 455 anni luce di distanza da noi. È la prima volta che si osserva un evento di questa portata in una stella diversa dal Sole. I risultati dello studio sono pubblicati su Nature Astronomy.
Le espulsioni di massa coronale (Coronal mass ejections, CME), spesso associate con eruzioni solari, sono i fenomeni magnetici più potenti che avvengono sul Sole, massicce “nuvole magnetiche” di gas ionizzato espulse dal Sole nel giro di poche ore. “La tecnica che abbiamo utilizzato si basa sul monitorare la velocità del plasma durante un’eruzione stellare”, spiega Costanza Argiroffi dell’INAF, a guida dello studio. “Questo perché, in analogia con l’ambiente solare, ci si aspetta che, durante un’eruzione, il plasma confinato nell’anello coronale dove avviene l’eruzione si muova dapprima verso l’alto e poi verso il basso, raggiungendo gli strati bassi dell’atmosfera stellare. Tuttavia ci si aspettava di osservare anche un moto aggiuntivo, diretto sempre verso l’alto e dovuto all’espulsione di massa coronale associata al flare”. Il team ha utilizzato dati dello strumento High-Energy Transmission Grating Spectrometer (HETGS), a bordo dell’osservatorio a raggi X Chandra della NASA, per analizzare un flare stellare individuato sulla stella gigante HR 9024, localizzata a 455 anni luce di distanza da noi, nella Costellazione di Andromeda.
La stella, nota anche come HD 223460 oppure OU Andromedae, è quasi 10 volte più grande del Sole e circa 3 volte più massiccia. I risultati dimostrano chiaramente, durante l’eruzione, la risalita di plasma molto caldo (tra 10 e 25 milioni di gradi Celsius), che poi è ricaduto a velocità tra 360.000 e 1.450.000 chilometri all’ora, un dato in accordo con il comportamento atteso per il materiale connesso a un flare stellare. Ma il risultato più importante dello studio si è rivelata la scoperta del sollevamento, successivo al flare, di plasma più freddo (a temperatura di 3,9 milioni di gradi Celsius), con velocità costante pari a circa 300.000 chilometri all’ora. Questi dati corrispondono esattamente a ciò che ci si aspetterebbe da un’espulsione di massa coronale associata al flare.
La massa espulsa durante l’evento di CME risulta circa 10.000 volte maggiore rispetto a quella delle più massicce espulsioni di massa coronale avvenute sul Sole, in accordo con l’ipotesi che le CME nelle stelle attive siano versioni su scala più vasta delle CME solari. La velocità osservata, tuttavia, è significativamente inferiore al previsto. Questo suggerisce che, durante tali esplosivi eventi stellari, il campo magnetico delle stelle attive sia meno efficiente rispetto al campo magnetico solare.
[ Barbara ]
Nell’immagine illustrazione artistica di un’espulsione di massa coronale
Image credit: NNASA / CXC / INAF / Argiroffi et al / S. Wiessinger.
http://www.sci-news.com/astronomy/coronal-mass-ejection-hr-9024-07261.html