La Tenacia di una Nube in Viaggio nella Galassia

La Tenacia di una Nube in Viaggio nella Galassia

Enormi nubi gassose sfrecciano ad alta velocità alle periferie della nostra galassia. Osservando in particolare la Nube di Smith, gli astronomi si sono proposti di trovare soluzione a un mistero di lunga data: perché queste esili nubi sfrecciano intatte nell’alone galattico senza essere distrutte durante l’interazione con la Via Lattea?

L’alone della nostra galassia ospita nubi ad alta velocità, massicci addensamenti gassosi che possono muoversi a oltre 200.000 chilometri all’ora, sfrecciando nelle regioni esterne o immergendosi nel disco galattico. Ma da dove vengono, come evolvono attraverso l’alone e quale meccanismo impedisce loro di disgregarsi durante il processo? Ad oggi molte di queste domande rimangono irrisolte. Una nube in particolare rappresenta un buon obiettivo per ulteriori indagini, la Nube di Smith, composta da gas per almeno un milione di masse solari e situata nel cielo australe. Si ritiene che la Nube sia in viaggio verso il disco galattico, con il quale si prevede si scontri tra circa 30 milioni di anni, innescando intensa attività di formazione stellare nella galassia. La nube si allunga per almeno 11.000 anni luce: se potesse essere osservata in luce visibile, avrebbe un’estensione con diametro apparente oltre 20 volte maggiore della dimensione della Luna piena in cielo.

Sulla base di simulazioni teoriche si ritiene che simili nubi, in viaggio per distanze superiori a 33.000 anni luce attraverso l’alone galattico, dovrebbero venire deprivate del loro gas passando nel caldo mezzo interstellare. Sorprendentemente, sebbene la Nube di Smith abbia percorso distanze maggiori, continua a trattenere in sè il suo gas, quindi qualche meccanismo sta impedendo la sua disgregazione. Osservando attraverso questa nube diffusa per focalizzare l’attenzione su oggetti presenti alle sue spalle, è possibile studiare le sue proprietà misteriose, in particolare il suo campo magnetico. Un team di scienziati guidato da Sarah Betti dell’University of Massachusetts ha utilizzato il Very Large Array per osservare 1.105 radiosorgenti distanti, alle spalle e in prossimità della Nube di Smith. Misurando le caratteristiche della luce che attraversa la nube, i ricercatori sono stati in grado di ricavare la forza e la geometria del suo campo magnetico.

Sembra che il campo magnetico avvolga il gas ionizzato e sia compresso in testa alla Nube. Questa geometria è coerente con un quadro per cui la Nube ha spazzato il campo magnetico nell’ambiente, man mano che procedeva verso il piano galattico, comprimendolo di fronte e trascinandolo dietro di sè. Probabilmente un simile scenario può spiegare la sorprendente resistenza della Nube. Una simile accumulazione di campo magnetico, infatti, potrebbe essere abbastanza forte da proteggere il gas dal caldo mezzo interstellare, impedendo la sua dispersione.
[ Barbara ]

Nell’immagine impressione artistica della Nube di Smith in viaggio verso il disco della Via Lattea.
Credit: Bill Saxton (NRAO/AUI/NSF)

https://iopscience.iop.org/article/10.3847/1538-4357/aaf886/meta