La Sintesi del Carbonio Organico su Marte

La Sintesi del Carbonio Organico su Marte

Analizzando meteoriti marziani, un team del Carnegie ha scoperto che il carbonio organico presente sul Pianeta Rosso potrebbe aver avuto origine da reazioni elettrochimiche tra minerali vulcanici e acqua liquida salmastra. Lo studio è pubblicato su Science Advances.

Gli scienziati hanno analizzato tre rocce marziane precipitate sulla Terra, Tissint, Nakhla e NWA 1950, dimostrando che contengono una riserva di carbonio organico del tutto coerente con i composti organici individuati dal rover Curiosity della NASA, come riportato in questo articolo https://www.universoastronomia.com/2018/06/07/antichi-materiali-organici-e-metano-misterioso-su-marte/

Nel 2012 un altro team guidato da Steele aveva scoperto che il carbonio organico individuato in una decina di meteoriti marziani proveniva effettivamente dal Pianeta Rosso, e che la sua presenza non era dovuta a contaminazione terrestre. Si era tuttavia ipotizzata un’origine non biologica. Il nuovo studio porta avanti questa ricerca, nel tentativo di scoprire i processi che hanno portato alla sintesi del carbonio organico. Le molecole organiche contengono carbonio e idrogeno, e talvolta ossigeno, azoto, zolfo e altri elementi. Vengono comunemente associate alla vita, sebbene possano formarsi in seguito a processi non biologici.

“Rivelare i processi in base ai quali si sono formati su Marte i composti organici è stata sempre una questione di immenso interesse per la comprensione della sua potenziale abitabilità”, afferma Steele. Utilizzando tecniche avanzate di microscopia e spettrografia, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i composti organici sono stati creati in seguito a corrosione elettrochimica di minerali nelle rocce marziane, per interazione con acqua liquida circostante ricca di sali. Un processo analogo potrebbe avvenire in ogni luogo in cui siano presenti rocce ignee circondate da acqua salmastra, inclusi gli oceani subsuperficiali della luna di Giove Europa e della luna di Saturno Encelado, e persino in alcuni ambienti sulla Terra, specialmente ai primordi della sua storia.

Credit NASA

https://eurekalert.org/pub_releases/2018-10/cifs-no103018.php