05 Set 2018 Raggi Cosmici nelle Nubi di Magellano
Il radiotelescopio Murchison Widefield Array (MWA), situato nell’outback australiano, ha permesso di osservare la radiazione emessa da raggi cosmici nelle nostre piccole vicine galattiche, le Nubi di Magellano, rivelando aree di formazione stellare e fantasmi di passate supernove. Lo studio è pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Osservando il cielo a frequenze molto basse gli astronomi hanno rilevato raggi cosmici e gas caldo nelle due piccole galassie, identificato anche addensamenti in cui si annidano nuove stelle e resti di esplosioni stellari. Lister Staveley-Smith dell’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) ha spiegato che i raggi cosmici sono particelle cariche molto energetiche, che interagiscono con campi magnetici per creare radiazione che possiamo rilevare tramite radiotelescopi. “Questi raggi cosmici in realtà hanno origine da resti di supernova, residui di stelle esplose molto tempo fa. Le esplosioni di supernova da cui derivano sono in relazione con stelle molto massicce, molto più massicce del nostro Sole. Il numero di raggi cosmici che vengono prodotti dipende dal tasso di formazione di queste stelle massicce milioni di anni fa”, spiega Staveley-Smith. Secondo Bi-Qing For, a guida dello studio, questa è la prima volta in cui le Nubi di Magellano sono state mappate in dettaglio a frequenze radio così basse.
“Osservare le Nubi di Magellano a queste frequenze implica la possibilità di stimare il numero di nuove stelle che si formano in queste galassie”, continua Bi-Qing For. “Abbiamo scoperto che il tasso di formazione stellare nella Grande Nube di Magellano è più o meno equivalente a una nuova stella di massa solare prodotta ogni dieci anni. Nella Piccola Nube di Magellano il tasso di formazione stellare è equivalente a una nuova stella di massa solare ogni quaranta anni”.
[ Barbara Bubbi ]
Immagine composita nell’ottico (in giallo), nei raggi X (in blu) e nell’infrarosso (in rosso) della regione circostante il massiccio ammasso stellare NGC 1929 situato nella Grande Nube di Magellano
Credits: X-ray: NASA/CXC/U.Mich./S.Oey, IR: NASA/JPL, Optical: ESO/WFI/2.2-m
https://eurekalert.org/pub_releases/2018-09/icfr-tmc090318.php