TRAPPIST-1 è più antico del Sistema Solare

TRAPPIST-1 è più antico del Sistema Solare

Gli scienziati hanno stimato con maggiore precisione l’età di uno dei sistemi planetari più interessanti individuati, TRAPPIST-1, composto da sette mondi di dimensione terrestre in orbita attorno ad una stella nana ultrafredda a circa 40 anni luce di distanza. Secondo il nuovo studio TRAPPIST-1 è una stella piuttosto vecchia, con età tra 5,4 e 9,8 miliardi di anni.

È importante conoscere l’età della stella attorno a cui orbita un esopianeta, se si vuole indagare sulla possibilità che ospiti la vita. Le giovani stelle rilasciano frequenti flare e radiazione ad alta energia che possono colpire pesantemente la superficie dei loro pianeti. Inoltre se i pianeti si sono appena formati, le loro orbite possono essere instabili. D’altro canto se i pianeti si trovano in orbita attorno a stelle più vecchie vuole dire che sono sopravvissuti alla raffica di radiazioni, ma sono stati anche esposti per un periodo di tempo più lungo.

Tre dei pianeti del sistema TRAPPIST-1 si trovano nella zona abitabile della loro stella. Quando è stato scoperto il sistema, gli scienziati hanno ipotizzato che avesse almeno 500 milioni di anni, ma questo limite era incerto: in teoria la stella, che ha una massa dell’8 percento di quella solare, potrebbe essere quasi antica come l’Universo stesso.

“I nostri risultati contribuiscono a vincolare l’evoluzione del sistema di TRAPPIST-1, dal momento che il sistema deve essere durato per miliardi di anni”, ha detto said Adam Burgasser dell’University of California, San Diego, a guida dello studio pubblicato su The Astrophysical Journal.

Non è ancora chiaro cosa implichi questa nuova stima dell’età per l’abitabilità dei pianeti. D’altro canto le stelle più vecchie sono meno attive rispetto a quelle giovani, ma dal momento che i pianeti sono così vicini alla stella, hanno subito l’impatto di miliardi di anni di radiazione ad alta energia, che potrebbe aver fatto evaporare l’atmosfera e l’acqua eventualmente presenti. In effetti potrebbe essere evaporato da ogni pianeta del sistema l’equivalente di un oceano terrestre, a eccezione dei pianeti g e h, i più distanti dalla stella.

Tuttavia il fatto che la stella sia più vecchia non significa necessariamente che l’atmosfera di un pianeta sia stata dispersa: dato che i pianeti di TRAPPIST-1 hanno densità inferiore rispetto alla Terra è possibile che vaste riserve di molecole volatili abbiano prodotto una spessa atmosfera, che potrebbe avere protetto la superficie dei pianeti dalla cocente radiazione. Oppure una spessa atmosfera potrebbe produrre un effetto serra, per cui la superficie si surriscalda, come avviene su Venere. “Se c’è vita su quei pianeti, penserei che debba trattarsi di una vita davvero resistente, dal momento che è stata in grado di sopravvivere a scenari potenzialmente disastrosi per miliardi di anni”, ha detto Burgasser.

Fortunatamente stelle di piccola massa come TRAPPIST-1 hanno temperature e luminosità che rimangono relativamente costanti per migliaia di miliardi di anni, caratterizzate da episodi di flare piuttosto occasionali. Si ritiene che la vita di stelle come questa sia molto più lunga dell’età dell’universo stesso. Future osservazioni con il telescopio James Webb potranno rivelare se questi pianeti abbiano un’atmosfera e se quest’atmosfera sia simile a quella della Terra.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.nasa.gov/feature/jpl/trappist-1-is-older-than-our-solar-system

Credits: NASA/JPL-Caltech