Migliaia di Ammassi Stellari attorno a Centaurus A

Migliaia di Ammassi Stellari attorno a Centaurus A

Una campagna osservativa che utilizza una serie di telescopi terrestri e spaziali ha permesso di scoprire una notevole quantità di nuovi ammassi globulari, densi raggruppamenti composti da migliaia di antiche stelle, nelle regioni esterne della galassia ellittica Centaurus A. Lo studio rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione dell’architettura e della storia cosmologica della galassia, oltre a fornire nuovi indizi sulla formazione e sull’evoluzione delle galassie in generale.

Centaurus A (NGC 5128), a circa 12 milioni di anni luce di distanza da noi, è la galassia attiva più vicina alla Terra e una delle più forti radiosorgenti conosciute. Si ritiene che Centaurus A derivi dalla collisione tra una galassia ellittica e una spirale più piccola, il cui risultato è questo fantastico insieme di ammassi stellari e imponenti fasce di polvere oscura.
Vicino al centro della galassia i detriti cosmici rimasti in seguito al violento scontro vengono progressivamente consumati da un buco nero centrale con massa centinaia di milioni di volte quella solare. La materia nelle dense regioni centrali della galassia rilascia enormi quantità di energia, via via che precipita verso le fauci del buco nero. Come avviene in altre galassie attive, questo processo genera emissione radio, di raggi X e raggi gamma. Gli ammassi globulari, raggruppamenti sferoidali di antiche stelle in orbita attorno al centro della galassia, possono essere studiati per risalire alla sua tumultuosa evoluzione nel tempo. Un team guidato da Allison Hughes dell’University of Arizona, prima autrice dello studio pubblicato su Astrophysical Journal, ha presentato un nuovo catalogo di circa 40.000 possibili ammassi globulari in Centaurus A, raccomandando ulteriori osservazioni di un insieme di 1.900 ammassi tra i candidati più promettenti.

I ricercatori hanno osservato lo spazio alla ricerca di possibili ammassi fino a quasi mezzo milione di anni luce di distanza dal centro della galassia. I dati combinano osservazioni della campagna osservativa Panoramic Imaging Survey of Centaurus and Sculptor (PISCeS), del satellite Gaia dell’ESA e del NOAO Source Catalog. Numerosi studi sono stati pubblicati sugli ammassi globulari circostanti Centaurus A, ma la maggior parte delle ricerche precedenti si limitavano a una regione distante circa 140.000 anni luce dalla galassia, lasciando le regioni più esterne inesplorate. Secondo il team, circa 1.900 degli oggetti individuati si riveleranno molto probabilmente veri e propri ammassi globulari. La struttura generale della galassia suggerisce che sia andata incontro a varie fusioni con altre galassie, eventi che hanno innescato intensi episodi di formazione stellare al suo interno.

Centaurus A è l’esempio più vicino a noi di una galassia ellittica gigante e offre agli astronomi l’opportunità di studiare accuratamente una galassia diversa dalle spirali come la nostra Via Lattea. Gli ammassi globulari che la circondano servono come indizi per studiare i processi che sono avvenuti molto tempo fa nella galassia. “Ad esempio, se si osserva una serie di questi ammassi globulari hanno tutti una composizione chimica simile e sii spostano con velocità radiali analoghe, sappiamo che devono provenire dalla stessa galassia nana o da qualche oggetto che ha colliso con Centaurus A e ora sta venendo assimilata dalla galassia”, spiegano i ricercatori. “Gli ammassi globulari sono interessanti perché possono essere utilizzati come rivelatori di strutture e processi che avvengono in altre galassie in cui non possiamo risolvere le singole stelle”. Lo studio suggerisce la presenza di una vasta popolazione non ancora scoperta di ammassi globulari nelle regioni più esterne della galassia. I ricercatori continuano ad analizzare i dati, nella speranza di scoprire ulteriori ammassi. “Possiamo utilizzare quei dari per ricostruire l’architettura e i moti nella galassia, e ricavare la sua massa. Una volta fatto questo, possiamo sottrarre alla massa totale tutta la massa in stelle e ricavare una stima della quantità di materia oscura presente nella galassia”.

L’immagine composita di Centaurus A rivela i lobi radio e i getti che fuoriescono dai dintorni del buco nero centrale della galassia.
Credit: ESO/WFI (Optical); MPIfR/ESO/APEX/A.Weiss et al. (Submillimetre); NASA/CXC/CfA/R.Kraft et al. (X-ray)

https://news.arizona.edu/story/new-treasure-trove-globular-clusters-holds-clues-about-galaxy-evolution