Hyperion, Un Titano Galattico all’Alba del Cosmo 

Hyperion, Un Titano Galattico all’Alba del Cosmo 

Utilizzando lo strumento VIMOS montato sul Very Large Telescope un team di astronomi ha scoperto un ciclopico superammasso di galassie appartenente all’Universo primordiale. L’immensa struttura, soprannominata Hyperion, è la più grande e la più massiccia mai individuata in un periodo così remoto, risalente ad appena 2,3 miliardi di anni dopo il Big Bang.

Il team guidato da Olga Cucciati dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Bologna ha realizzato la straordinaria scoperta grazie a nuove misurazioni e a complesse analisi di dati d’archivio. Si è calcolato che la massa dell’ammasso corrisponda a oltre un milione di miliardi di volte quella del Sole, simile a quella osservata nelle strutture più immense studiate oggi nell’Universo: individuare un raggruppamento di galassie così colossale in quell’epoca così remota è stata una vera sorpresa per gli astronomi.

“Questa è la prima volta in cui è stata identificata una struttura così vasta con un redshift così elevato, poco più di due miliardi di anni dopo il Big Bang”, spiega Cucciati. “Normalmente sappiamo dell’esistenza di questo tipo di strutture a redshift inferiori, cioè in un periodo in cui il cosmo ha avuto molto più tempo per evolvere e costruire formazioni galattiche così enormi. È stata davvero una sorpresa osservare che questa cosa era già evoluta quando l’Universo era così giovane!”. Hyperion, localizzato nel campo COSMOS della Costellazione del Sestante, è stato identificato analizzando vaste quantità di dati ottenuti dalla VIMOS Ultra-deep Survey guidata da Olivier Le Fèvre (Aix-Marseille Université, CNRS, CNES), che fornisce una mappa tridimensionale senza precedenti della distribuzione di oltre diecimila galassie nell’Universo remoto.

Questa visualizzazione mostra l’estensione di Hyperion rispetto alla dimensione di un tipico ammasso di galassie massiccio nell’Universo locale. Credit: ESO/L. Calçada & Olga Cucciati et al.

Hyperion è una struttura estremamente complessa, che contiene almeno 7 regioni a elevata densità connesse da filamenti di galassie, e le sue dimensioni sono paragonabili a quelle dei superammassi vicini, sebbene si tratti di qualcosa di molto differente. “I superammassi più vicini alla Terra tendono ad avere una distribuzione di massa molto più concentrata, con caratteristiche strutturali evidenti”, spiega Brian Lemaux dell’University of California, Davis, tra gli autori dello studio. “Ma per quanto riguarda Hyperion, la massa è distribuita molto più uniformemente in una serie di addensamenti connessi, popolati da associazioni sparse di galassie”. Questa differenza è dovuta probabilmente al fatto che i superammassi vicini hanno avuto miliardi di anni di tempo perché la gravità provocasse il riunirsi della materia in regioni più dense, un processo che ha avuto luogo per un periodo molto inferiore nel giovane Hyperion.

Probabilmente Hyperion è destinato ad evolvere in un qualcosa di simile alle immense strutture che osserviamo nell’Universo locale, come i superammassi che formano la Grande Muraglia di Sloan, estesa per 1,37 miliardi di anni luce e distante circa un miliardo di anni luce da noi, e il Superammasso della Vergine, che contiene il Gruppo Locale di galassie cui appartiene la Via Lattea. “Arrivare a comprendere Hyperion e capire come paragonarlo a strutture simili più recenti può rivelarci indizi sull’evoluzione dell’Universo, sia passata che futura, e ci offre l’opportunità di sfidare gli attuali modelli relativi alla formazione dei superammassi”, conclude Cucciati.
[ Barbara Bubbi ]

Credit: ESO/L. Calçada & Olga Cucciati et al.

https://www.eso.org/public/news/eso1833/