Frontier Fields, dove risplendono le prime galassie

Frontier Fields, dove risplendono le prime galassie

Al fine di ricercare le galassie più antiche dell’Universo, il telescopio Spitzer ha effettuato osservazioni nell’ambito del progetto Frontier Fields. Questo progetto ambizioso combina la capacità dei tre grandi osservatori della NASA, Spitzer, Hubble e Chandra, per addentrarsi quanto più possibile lontano nel tempo e nello spazio.

Anche con i migliori telescopi di oggi, è difficile rilevare abbastanza luce dalle galassie primordiali, localizzate a oltre 13 miliardi di anni luce di distanza. Ma gli scienziati sono aiutati da un fenomeno particolare: la gravità esercitata da massicci ammassi di galassie in primo piano devia e amplifica la luce di oggetti lontani, sullo sfondo. Questo fenomeno viene chiamato lente gravitazionale e permette di osservare oggetti molto lontani, non altrimenti raggiungibili con la tecnologia attuale.

Le osservazioni nell’ambito del progetto Frontier Fields si sono concentrate su sei degli ammassi di galassie più massicci conosciuti, per ricavare dettagli senza precedenti sulle galassie primordiali.

Un recente studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics ha presentato i dati di catalogo completi di due dei sei ammassi di galassie: Abell 2744, soprannominato Ammasso di Pandora e MACS J0416, entrambi localizzati a circa quattro miliardi di anni luce di distanza. Gli altri ammassi di galassie selezionati sono RXC J2248, MACS J1149, MACS J0717 e Abell 370.

Gli astronomi possono combinare i cataloghi del progetto Frontier Fields per cercare gli oggetti più deboli e più amplificati dall’effetto lente, molti dei quali potrebbero rivelarsi le galassie più distanti mai rinvenute. Il record attualmente è detenuto da una galassia chiamata GN-z11, riportata a marzo dai ricercatori di Hubble alla distanza sorprendente di 13,4 miliardi di anni luce, soltanto poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang. La scoperta di questa galassia non ha richiesto il fenomeno della lente gravitazionale perché è un oggetto estremamente luminoso per la sua epoca.

Ad ogni modo il progetto Frontier Fields permetterà ai ricercatori di studiare oggetti a queste incredibili distanze, fornendo un quadro più accurato e completo delle prime galassie nell’Universo.

http://www.nasa.gov/feature/jpl/the-frontier-fields-where-primordial-galaxies-lurk

Credits: NASA/JPL-Caltech