Un’Esoluna Ribollente di Vulcani

Un’Esoluna Ribollente di Vulcani

Secondo un team internazionale di ricercatori, attorno a un esopianeta gigante situato a 550 anni luce da noi orbita un’esoluna attiva, un fremente piccolo mondo di lava, ricco di vulcani e simile alla luna di Giove Io.

Io è l’oggetto più geologicamente attivo del Sistema Solare, ospitando centinaia di vulcani in eruzione. I ricercatori hanno scoperto indizi della presenza di una luna analoga in orbita attorno al gigante gassoso WASP-49b. “Potrebbe trattarsi di un mondo vulcanico pericoloso, con una superficie di lava fusa: una versione lunare di super-Terre come 55 Cancri-e”, spiega Apurva Oza, dell’Università di Berna. La candidata esoluna appartiene a un caldo pianeta gigante, di dimensione simile a Giove ma con un terzo della sua massa, WASP-49b, inoltre, è molto vicino alla sua stella, una nana gialla attorno a cui compie un’orbita in meno di tre giorni. La vicinanza alla stella fa sì che il pianeta sia soggetto a perdita di massa e a progressiva evaporazione. L’esistenza dell’esoluna è stata dedotta sulla base di prove circostanziali: in particolare, l’elemento chiave è stato il sodio gassoso rilevato in WASP 49-b ad altitudini insolitamente elevate.

“Il sodio gassoso neutro è così lontano dal pianeta che è improbabile venga emesso solo tramite un vento planetario”, afferma Oza. Osservazioni di Giove e Io nel nostro Sistema Solare, insieme con calcoli relativi alla perdita di massa, dimostrano che un’esoluna simile a Io potrebbe essere una sorgente assai verosimile del sodio individuato in WASP 49-b. Studi precedenti hanno dimostrato che vaste quantità di sodio in un esopianeta suggeriscono la presenza di una luna nascosta o di un anello di materiale circostante. Un sistema compatto formato da una stella e un pianeta gigante in orbita ravvicinata con una propria esoluna potrebbe rimanere stabile per miliardi di anni.

“Le immense forze mareali in un simile sistema sono la chiave di tutto”, spiega l’astrofisico. Le forze mareali in azione tra pianeta e satellite garantiscono il rilascio di energia per mantenere stabile l’orbita, riscaldando nel contempo la luna e rendendola vulcanicamente attiva. Secondo i ricercatori, una piccola luna rocciosa può espellere maggiori quantità di sodio e potassio nello spazio tramite un vulcanismo estremo rispetto a un pianeta gassoso gigante, specialmente ad altitudini elevate. Per quanto riguarda WASP 49-b, la spiegazione più probabile per i dati osservati è la presenza di una luna simile a Io, per quanto non si possano escludere altre ipotesi come un anello di gas ionizzato attorno al pianeta. I ricercatori intendono effettuare ulteriori osservazioni tramite telescopi spaziali e terrestri per chiarire le dinamiche del sistema.

Nell’immagine illustrazione artistica della esoluna vulcanica, soggetta a perdita di massa e circondata da nubi di sodio gassoso
© University of Bern, Illustration: Thibaut Roger

https://www.unibe.ch/news/media_news/media_relations_e/media_releases/2019/medienmitteilungen_2019/hints_of_a_volcanically_active_exomoon/index_eng.html