18 Lug 2019 La Barra della Via Lattea
Combinando dati della missione Gaia dell’ESA con osservazioni di telescopi spaziali e terrestri, gli astronomi hanno ottenuto la prima misurazione diretta della vasta collezione di stelle raggruppate a formare una barra, nel cuore della Via Lattea.
Un team di astronomi ha combinato gli ultimi dati di Gaia con osservazioni nell’ottico e nell’infrarosso. “Ci siamo concentrati in particolare su due dei parametri stellari contenuti nei dati di Gaia: la temperatura superficiale delle stelle e l’estinzione, che fondamentalmente misura l’assorbimento e la dispersione della radiazione ad opera di polveri interposte tra noi e le stelle, che oscurano la loro luce e la fanno apparire più rossa”, spiega Friedrich Anders dell’Università di Barcellona, Spagna, a guida dello studio. “Questi due parametri sono interconnessi, ma possiamo stimarli indipendentemente aggiungendo informazioni extra, ricavate penetrando le polveri con osservazioni nell’infrarosso”.
I dati dei vari osservatori sono stati analizzati utilizzando un codice per computer chiamato StarHorse, che pone a confronto le osservazioni con modelli stellari, al fine di determinare temperatura superficiale delle stelle, estinzione e stime migliori delle distanze stellari. Come risultato, il team ha ottenuto una definizione più accurata delle distanze di circa 150 milioni di stelle. Questo ha permesso di tracciare la distribuzione delle stelle attraverso la Via Lattea, fino a distanze molto maggiori rispetto a quanto si sarebbe potuto ottenere utilizzando soltanto i dati di Gaia. “Con il secondo rilascio di dati di Gaia, avremmo potuto sondare un raggio attorno al Sole di circa 6.500 anni luce, ma grazie al nostro nuovo catalogo, possiamo estendere la ‘sfera di Gaia’ di tre o quattro volte, raggiungendo il centro della Via Lattea”, spiega Cristina Chiappini del Leibniz Institute for Astrophysics a Potsdam, Germania, tra gli autori dello studio.
Laggiù, nel cuore della nostra galassia, i dati rivelano chiaramente una struttura vasta, allungata, nella distribuzione tridimensionale delle stelle: la barra galattica. “Sappiamo che la Via Lattea possiede una barra, come altre galassie a spirale barrate, ma finora avevamo ottenuto soltanto indicazioni indirette, ricavate dai moti di stelle e gas, o da conteggi stellari in survey nell’infrarosso. Questa è la prima volta in cui vediamo chiaramente la barra galattica in uno spazio tridimensionale, sulla base di misurazioni geometriche di distanze stellari”, chiarisce Friedrich. “In definitiva, siamo interessati all’archeologia galattica: vogliamo ricostruire il modo in cui la Via Lattea si è formata e si è evoluta, e per fare questo, dobbiamo comprendere la storia di ognuna delle sue componenti”, aggiunge Cristina. “Non è chiaro come si sia formata la barra, una grande quantità di stelle e gas che ruotano rigidamente attorno al centro della galassia, ma grazie a Gaia e ad altre campagne osservative che arriveranno nei prossimi anni, siamo di certo sulla via giusta per scoprirlo”.
[ Barbara ]
L’immagine mostra la distribuzione di 150 milioni di stelle nella Via Lattea ottenuta dalla combinazione dei dati di Gaia e di altre survey nell’ottico e nell’infrarosso. Gran parte di queste stelle sono giganti rosse. La distribuzione è sovrapposta a una rappresentazione artistica della nostra galassia. Anche se la maggioranza delle stelle mappate si trovano nelle vicinanze del Sole (la macchia arancio-giallastra più grande nella parte inferiore dell’immagine), una struttura vasta e allungata popolata da molte stelle è visibile nella regione centrale della galassia. Si tratta del primo indizio di carattere geometrico della presenza della barra galattica.
Credit: Data: ESA/Gaia/DPAC, A. Khalatyan(AIP) & StarHorse team; Galaxy map: NASA/JPL-Caltech/R. Hurt (SSC/Caltech)
http://m.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Gaia/Gaia_starts_mapping_our_galaxy_s_bar