05 Mag 2018 Mostri negli Abissi
Ad un primo sguardo l’oggetto che attira l’attenzione in questa nuova ripresa del telescopio Hubble è la galassia sfavillante di luci blu visibile in basso a sinistra. Ma in realtà l’inquadratura di Hubble ci permette di ammirare sullo sfondo il vero soggetto, un mostruoso ammasso galattico in grado, con la sua possente influenza gravitazionale, di devìare e amplificare la luce di galassie più distanti, fino a formare strani archi e spettacolari strutture.
L’ammasso, chiamato SDSSJ0150+2725, si trova a circa 3 miliardi di anni luce di distanza ed è stato documentato per la prima volta dalla Sloan Digital Sky Survey (SDSS), che utilizza un telescopio da 2,5 metri all’Apache Point Observatory in New Mexico per osservare milioni di oggetti nel cosmo. Questo ammasso in particolare faceva parte della Sloan Giant Arcs Survey (SGAS), un progetto che ha individuato ammassi di galassie con proprietà di lenti gravitazionali forti. La deflessione della luce per effetto della gravità in questi ammassi ciclopici genera un effetto simile a quello di una lente, previsto dalla Relatività Generale: l’immagine della sorgente luminosa di fondo viene distorta, ampliata e addirittura moltiplicata.
I dati di Hubble relativi a SDSSJ0150+2725 fanno parte di uno studio sulla formazione stellare in “galassie di ammasso più brillanti” (brightest cluster galaxies, BCG) situate tra 2 e 6 miliardi di anni luce di distanza. Lo studio ha permesso di scoprire che il tasso di formazione stellare in queste galassie, le più luminose e massicce nel cosmo, è basso, un risultato coerente con i modelli secondo i quali gran parte delle loro stelle nascono molto presto. Le galassie di ammasso più brillanti emettono forti segnali radio che si ritiene derivino da nuclei galattici attivi al loro centro, indizi della presenza di voraci buchi neri supermassicci.
[ Barbara Bubbi ]
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Credit: ESA/Hubble & NASA
http://www.spacetelescope.org/images/potw1818a/