Scoperta una Terra ghiacciata

Scoperta una Terra ghiacciata

 

Gli scienziati hanno scoperto un nuovo pianeta con la stessa massa del nostro pianeta, in orbita attorno alla sua stella alla stessa distanza che separa la Terra e il Sole. Il mondo alieno, tuttavia, è molto probabilmente ricoperto di ghiaccio, troppo freddo per essere abitabile, dal momento che la sua stella è piccola e debole. Il valore della scoperta è comunque notevole perché consente di accrescere la nostra comprensione dei sistemi planetari presenti nei nostri dintorni cosmici.

“Il pianeta “Palla di ghiaccio” (Iceball) è l’esopianeta con la massa più piccola mai individuato grazie alla tecnica del microlensing”, ha detto Yossi Shvartzvald del Jet Propulsion Laboratory, a guida dello studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters.

Il fenomeno del microlensing gravitazionale avviene quando una stella in primo piano, la “lente”, si allinea con una stella distante di fondo rispetto al nostro punto di osservazione, amplificandone la luce. Oltre 50 esopianeti sono stati scoperti utilizzando questo metodo rispetto ai migliaia rilevati con altre tecniche, perché l’allineamento necessario tra le stelle è raro e gli astronomi devono monitorare milioni di stelle, ma il potenziale è grande. Il microlensing gravitazionale può rilevare pianeti molto più distanti rispetto ad altri metodi, permettendo agli astronomi di investigare su ampie regioni. Un pianeta in orbita attorno alla stella in primo piano può essere individuato grazie agli effetti aggiuntivi della sua gravità.

La scoperta del pianeta, chiamato OGLE-2016-BLG-1195Lb, fornisce nuovi, importanti indizi sulla distribuzione dei pianeti nella nostra galassia. Una delle questioni ancora aperte è se esista una differenza tra quanti pianeti siano presenti nel bulge centrale e quanti nel disco galattico. OGLE-2016-BLG-1195Lb è localizzato nel disco, come due mondi già individuati dal telescopio Spitzer.

“Anche se abbiamo a disposizione soltanto una manciata di lontani sistemi planetari con posizione determinata, la mancanza di rilevazioni di Spitzer nel bulge suggerisce che i pianeti possano essere meno comuni verso il centro della nostra galassia rispetto al disco”, afferma Geoff Bryden, uno degli autori.

I ricercatori hanno utilizzato il Korea Microlensing Telescope Network (KMTNet) e il telescopio Spitzer per individuare l’evento di microlensing dalla Terra e dallo spazio. Ottenere i dati da due prospettive differenti ha consentito agli astronomi di caratterizzare meglio il pianeta e calcolare la massa della stella e del pianeta stesso.

Anche se il mondo appena scoperto ha una massa simile a quella terrestre e si trova alla stessa distanza dalla sua stella, le somiglianze con la Terra finiscono qui. OGLE-2016-BLG-1195Lb si trova a circa 13.000 anni luce di distanza ed orbita attorno ad una stella così piccola che gli scienziati non sono nemmeno certi sia una stella a tutti gli effetti. Potrebbe trattarsi di una nana bruna, con una massa del 7,8 percento di quella solare. Oppure potrebbe essere una stella nana ultrafredda molto simile a TRAPPIST-1, attorno alla quale sono stati da poco individuati sette pianeti di dimensione terrestre.

Ma OGLE-2016-BLG-1195Lb, trovandosi ad una distanza simile a quella che separa la Terra dal Sole, risulta estremamente freddo, forse anche più freddo di Plutone, e non è in grado di supportare acqua liquida in superficie come invece potrebbe accadere se orbitasse molto più vicino alla sua piccola stella, ricevendone il necessario calore. In ogni modo OGLE-2016-BLG-1195Lb rappresenta un’altra notevole conquista nella scoperta di esopianeti al di là del nostro sistema, aggiungendosi ai numerosi successi ottenuti negli ultimi anni.
[ Barbara ]

https://m.phys.org/news/2017-04-iceball-planet-microlensing.html

Credit: Jet Propulsion Laboratory