Una “Galassia Medusa” nell’Ammasso Abell 2670

Una “Galassia Medusa” nell’Ammasso Abell 2670

 

Gli astronomi hanno identificato una nuova galassia ellittica dalle caratteristiche molto particolari nell’ammasso Abell 2670. La galassia sfoggia spettacolari code di gas e giovani stelle da una parte, fenomeno che indica un processo di “ram-pressure stripping”. I risultati sono stati pubblicati su arXiv.

Le cosiddette “galassie medusa” sono esempi estremi di galassie deprivate di materiale, che esibiscono “tentacoli” di detriti con una struttura caratteristica. Quando una galassia va a cadere in un massiccio ammasso, sperimenta mentre avanza il processo chiamato “ram-pressure stripping”. Filamenti lacerati di gas e code in cui si formano stelle, simili a tentacoli blu di una medusa cosmica, illustrano il processo. Il gas è stato asportato dalla sua sede originaria all’interno della galassia e spedito nello spazio intergalattico.

Sebbene le galassie ellittiche sperimentino questo processo, probabilmente non ne sono influenzate significativamente a causa della ridotta quantità di gas che possiedono e del basso livello di formazione stellare. In effetti formazioni del tipo a medusa non erano mai state osservate in galassie ellittiche, e questa nuova scoperta è preziosa per lo studio della morfologia di questo tipo di oggetti particolari.

Nello studio un team di ricercatori, guidati da Yun-Kyeong Sheen del Korea Astronomy and Space Science Institute a Daejeon, presenta i risultati di osservazioni dell’ammasso Abell 2670 realizzate utilizzando lo strumento MUSE montato sul Very Large Telescope (VLT) dell’ESO. Le immagini ottiche hanno permesso ai ricercatori di scoprire una nuova galassia ellittica che mostra lunghe code di materiale e vari addensamenti blu di formazione stellare che circondano la galassia.

I ricercatori fanno notare che le code gassose osservate puntano lontano dal centro dell’ammasso, caratteristica che potrebbe indicare un processo in corso di ram-pressure stripping.

La conclusione dello studio è che la galassia sia stata molto probabilmente soggetta a fusione e che di conseguenza il gas e gli addensamenti di formazione stellare siano stati acquisiti durante una passata collisione con una galassia ricca di gas. Un’altra possibilità è che gli addensamenti siano in realtà galassie nane mareali, Tidal Dwarf Galaxies (TDG), che si formano in seguito all’interazione o fusione di galassie massicce. Questo potrebbe spiegare la loro grande massa e la mancanza di correlazione spaziale con i flussi gassosi.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-04-jellyfish-shaped-galaxy-abell-cluster.html

L’immagine combina osservazioni del telescopio Hubble con dati dell’osservatorio Chandra per mostrare i filamenti in uscita da ESO 137-001, un’altra galassia soggetta al fenomeno del ram pressure stripping.

Credit:NASA, ESA, CXC