Mondi rocciosi in un sistema binario

Mondi rocciosi in un sistema binario

 

Per la prima volta un team di ricercatori dell’University of California ha individuato detriti planetari attorno ad un sistema stellare binario.

Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, descrive i resti di asteroidi in orbita attorno ad una stella doppia costituita da una nana bianca e una nana bruna, a circa 1000 anni luce di distanza in un sistema chiamato SDSS 1557. La scoperta è di notevole interesse perché sembra che i detriti siano rocciosi e questo suggerisce che possano esistere nel sistema binario pianeti di tipo terrestre, simili al famoso Tatooine di Guerre Stellari.

Finora tutti gli esopianeti scoperti in orbita attorno a stelle doppie erano giganti gassosi, di tipo gioviano, e si riteneva si formassero nelle regioni ghiacciate dei loro sistemi. Al contrario del materiale ghiacciato ricco di carbonio trovato in altri sistemi stellari doppi, il materiale planetario identificato nel sistema SDSS 1557 ha un elevato contenuto in metalli, inclusi silicio e magnesio. Questi elementi sono stati identificati quando i detriti sono passati dall’orbita della stella alla sua superficie, inquinandola temporaneamente con materiale equivalente a un asteroide della dimensione di almeno 4 chilometri.

Jay Farihi, a guida dello studio, afferma: “La formazione di pianeti rocciosi attorno a due soli costituisce una sfida, perché la gravità di entrambe le stelle può provocare un intenso “tira e molla”, impedendo a pezzi di roccia e polveri di aggregarsi e di crescere fino a diventare pianeti a pieno titolo. Con la scoperta di detriti di asteroidi nel sistema SDSS 1557, osserviamo chiari segni dell’assemblaggio di un pianeta roccioso, il che ci aiuta a comprendere come siano costituiti gli esopianeti rocciosi nei sistemi binari”.

Nel Sistema Solare la fascia degli asteroidi contiene i mattoni costruttivi residui di pianeti rocciosi come Mercurio, Venere, Terra e Marte, cosicché gli scienziati planetari studiano gli asteroidi per ottenere una migliore comprensione di come si siano formati pianeti di questo tipo, potenzialmente abitabili. Lo stesso approccio è stato utilizzato dal team per studiare il sistema SDSS 1557, dal momento che qualsiasi pianeta presente al suo interno non può ancora essere rilevato direttamente, mentre i detriti sono distribuiti in una vasta fascia attorno alla stella doppia, un obiettivo molto più ampio per le analisi.

La scoperta è stata una completa sorpresa, dal momento che il team aveva ipotizzato che la nana bianca fosse una stella singola, ma il coautore Steven Parsons (University of Valparaíso e University of Sheffield) ha individuato segni rivelatori di un sistema binario. “Conosciamo migliaia di sistemi binari simili a SDSS 1557 ma questa è la prima volta che osserviamo detriti di asteroidi. La nana bruna era in effetti nascosta da polveri fino a che non abbiamo osservato con il giusto strumento”, aggiunge Parsons.

Il team ha analizzato il sistema binario e la composizione chimica dei detriti utilizzando il telescopio Gemini South e il Very Large Telescope, in Cile. Il team ha intenzione di studiare ulteriormente il sistema utilizzando il telescopio Hubble per verificare in maniera conclusiva che la polvere è composta da roccia piuttosto che da ghiaccio.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-02-evidence-rocky-planet-formation-tatooine.html

Credit: Mark Garlick, UCL, University of Warwick and University of Sheffield