25 Ago 2019 Tre Pianeti Rocciosi nelle Vicinanze
Gli astronomi hanno individuato una tripletta di esopianeti di dimensione terrestre in orbita attorno a una stella distante appena 12 anni luce da noi. La massa dei tre mondi alieni dovrebbe essere tra 1,4 e 1,8 volte quella terrestre e il periodo orbitale varia tra 3 e 13 giorni, il che pone l’intero sistema ben all’interno dell’orbita percorsa da Mercurio attorno al Sole. Il pianeta esterno si rivela il più interessante, in quanto ricade all’interno della zona abitabile della stella.
“Adesso siamo più vicini ad ottenere un censimento dei pianeti rocciosi nei dintorni del Sole”, spiega Ignasi Ribas dell’Instituto di Scienze Spaziali a Barcellona, tra gli autori dello studio. La stella, GJ 1061, è una nana di tipo M, la ventesima più vicina al nostro Sole, ed è simile a Proxima Centauri. Tuttavia GJ 1061 è meno attiva e potrebbe garantire ai suoi pianeti un ambiente più favorevole alla vita. Ma per valutare l’eventuale abitabilità, occorre considerare l’intera storia di una stella, che nel caso delle nane rosse implica livelli di attività molto più elevati in gioventù. Un pianeta in orbita ravvicinata, come GJ 1061d, potrebbe aver sofferto milioni di anni di intensa radiazione stellare e non aver potuto di conseguenza trattenere a sè un’atmosfera.
I mondi alieni sono stati scoperti con il metodo della velocità radiale, che rileva le piccole oscillazioni nel moto di una stella dovute all’influenza gravitazionale di un pianeta in orbita. Utilizzando lo strumento HARPS sul telescopio da 3,6 metri all’European Southern Observatory, gli astronomi hanno osservato la stella per oltre 54 notti, da Luglio a Settembre 2018. I dati hanno rivelato la presenza di tre, o forse quattro, pianeti candidati. Il quarto segnale è dubbio, e potrebbe essere dovuto ad attività stellare. “Naturalmente è una grande scoperta, ma non mi sorprende”, spiega Michael Endl dell’University of Texas. “Dalle scoperte della missione Kepler, sappiamo che i piccoli pianeti sono abbondanti attorno a queste stelle fredde e piccole”. I risultati dello studio sono in via di pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Nell’immagine rappresentazione artistica di uno dei pianeti del sistema TRAPPIST-1, una fredda nana rossa simile a GJ 1061
Credit M. Kornmesser/ESO