Caccia al Tesoro in NGC 1316

Caccia al Tesoro in NGC 1316

Un team internazionale di astronomi ha annunciato la risoluzione di un mistero di lunga data relativo alla formazione e all’evoluzione delle galassie, scoprendo vaste quantità di idrogeno gassoso nella famosa galassia gigante NGC 1316, derivante da molteplici e violente fusioni galattiche.

Lo studio, pubblicato su Astronomy & Astrophysics, si basa su osservazioni in banda radio realizzate tramite il telescopio MeerKAT al South African Radio Astronomy Observatory. L’enorme galassia ellittica NGC 1316, un esempio dei fenomeni estremi che avvengono nel cosmo, si trova a circa 60 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Fornace. NGC 1316 è in fase di collisione con la vicina NGC 1317, e l’interazione tra le due compagne ha provocato la formazione di vasti anelli e gusci di polveri e stelle. Complesse fasce polverose intricate al suo interno indicano che la stessa NGC 1316 deriva da molteplici fusioni tra galassie avvenute in lontano passato. È nota anche come Fornace A, ed è una delle più forti radiosorgenti conosciute.

Galassie come NGC 1316 sono di fondamentale importanza per gli astronomi, perché permettono di studiare in dettaglio i processi fisici che agiscono durante le fusioni e i loro effetti sull’evoluzione galattica. Per decenni gli astronomi si sono domandati il motivo per cui la galassia sembra avere al suo interno una quantità insolitamente bassa di idrogeno gassoso, il materiale primo per la formazione stellare.

Nell’immagine l’idrogeno gassoso, rappresentato da macchie verdastre, rilevato con il radiotelescopio MeerKAT all’interno e attorno alla galassia NGC 1316, visibile al centro. Credit: VST telescope at European Southern Observatory, adapted from results presented in Serra et al. 2019

“NGC 1316 contiene una quantità molto considerevole di polveri nel mezzo interstellare”, spiega Paolo Serra dell’INAF- Osservatorio di Cagliari, a guida dello studio. L’ampia presenza di polveri è dovuta alla natura di due delle galassie che si sono fuse per formare NGC 1316: una enorme e quasi priva di gas e polveri, mentre l’altra, dieci volte più piccola, di dimensione simile alla Via Lattea, in grado di trasferire in NGC 1316 polveri a sufficienza per spiegare la quantità osservata. Tuttavia, la quantità di idrogeno gassoso importata nella galassia piu grande dovrebbe essere anche maggiore, eppure, sino ad oggi, gran parte di questo idrogeno mancante non era stato ancora individuato.

“In questo articolo mostriamo nuove immagini radio ottenute con MeerKAT, che rivelano dove si nascondeva tutto l’idrogeno: è distribuito in due lunghe e deboli code gassose, che si allungano a vaste distanze dalla galassia”, spiega Serra. Gli astronomi hanno scoperto le code radio nella stessa posizione delle scie composte da stelle, distinguibili in immagini nell’ottico. Si ritiene che le code siano generate dalle forze mareali in atto durante le fusioni. Grazie alle nuove osservazioni, gli scienziati hanno ora a disposizione un quadro più coerente e preciso per comprendere la storia di questa famosa galassia.

South Africa’s MeerKAT discovers missing gas in distant galaxy

Image Credit & Copyright: Steve Mazlin, Warren Keller, and Steve Menaker (SSRO / UNC / PROMPT / CTIO)