Arrivederci a Una Bellezza del Cielo Notturno

Arrivederci a Una Bellezza del Cielo Notturno

Secondo un nuovo studio una nube tra le più particolari e ammirate, creata durante una possente eruzione dalla famosa stella Eta Carinae e chiamata Nebulosa Omuncolo, è destinata a non essere più osservabile nel giro di una decina d’anni.

A metà del XIX secolo gli astronomi, osservando il cielo notturno nell’emisfero australe, notarono qualcosa di strano: nel corso di pochi anni una stella chiamata Eta Carinae diventò sempre più brillante, superando in luminosità tutte le altre stelle ad eccezione di Sirio, prima di affievolirsi nel successivo decennio. Ancora oggi un alone di mistero avvolge questa stella colossale e straordinaria, che sembrò esplodere come supernova, ma che in realtà era ancora lì, a risplendere come se in effetti non volesse morire. Il periodo successivo alla “Grande Eruzione” ha reso Eta Carinae una celebrità tra gli oggetti noti nell’Universo per la loro particolare bellezza.

Una nube di gas e polveri a forma di clessidra avvolge la stella e la sua compagna. Eta Carinae infatti è in realtà una stella binaria, formata da due stelle colossali in orbita una attorno all’altra. Nota come Nebulosa Omuncolo (Homunculus Nebula), la fotogenica nube è formata da materiale stellare scagliato nello spazio durante la spettacolare eruzione, che si espande ad alta velocità, impattando su gas e polveri circostanti. La nube rende Eta Carinae diversa da altre stelle simili chiamate variabili blu luminose, le cui nebulose non sono chiaramente visibili.

Nell’immagine a sinistra l’aspetto attuale di Eta Carinae, mentre a destra come potrebbe apparire nel 2032

La Nebulosa Omuncolo non soltanto ha reso Eta Carinae uno degli oggetti più fotografati in cielo, ma contiene anche informazioni sulla stella che l’ha creata, dall’energia coinvolta nell’espansione al suo flusso bipolare, alla composizione chimica. Tuttavia, tra appena un decennio potremmo non essere più in grado di osservare chiaramente la nube. Secondo un nuovo studio, pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, la Nebulosa Omuncolo verrà offuscata dalla luminosità crescente di Eta Carinae, dal momento che nel 2036 la gigantesca stella binaria sarà 10 volte più brillante della nebulosa circostante, e finirà per diventare indistinguibile da altre stelle dello stesso tipo.

Un team di ricercatori guidato dall’astronomo brasiliano Augusto Damineli e da Anthony Moffatt dell’Université de Montréal ritiene che l’aumento di luminosità di Eta Carinae non sia intrinseco alla stella, come si ritiene comunemente, ma che sia dovuto alla dissipazione di una nube di polveri localizzata esattamente di fronte alla stella, rispetto alla nostra prospettiva terrestre. Tale nube avvolgerebbe totalmente la stella e i venti che espelle, bloccando gran parte della luce che emana verso la Terra. Al contrario, la circostante Nebulosa Omuncolo rimane direttamente visibile perché è 200 volte più grande rispetto alla nube oscurante, e non ne viene influenzata.

Secondo il team, attorno al 2032 la nube polverosa dovrebbe dissiparsi, pertanto la luminosità della stella centrale non aumenterà ulteriormente e la Nebulosa Omuncolo sarà offuscata dal bagliore stellare, e non più direttamente osservabile. Questo processo fornirà un’opportunità unica per studiare Eta Carinae con maggiore accuratezza. “Sono state effettuate, anche in tempi recenti, parecchie osservazioni di questo oggetto unico in cielo, ma questa è tra le più importanti”, conclude Moffat. “Potrebbe finalmente consentirci di sondare la reale natura del motore centrale, e di dimostrare che si tratta di un sistema binario stretto, composto da due stelle interagenti molto massicce”.

Nell’immagine la Nebulosa Omuncolo, creata dalla grande eruzione di Eta Carinae
Credit: NASA, ESA, and the Hubble SM4 ERO Team

https://phys.org/news/2019-01-goodbye-beauty-night-sky.html