Nessuna compagna vicina per le stelle in M17

Nessuna compagna vicina per le stelle in M17

 

Gli astronomi hanno scoperto che le stelle massicce nella regione di formazione stellare M17 (Nebulosa Omega) non fanno parte, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, di sistemi binari stretti. Hanno iniziato il loro percorso vitale nel cosmo da sole o con stelle compagne distanti. I ricercatori basano le loro scoperte su dati dello spettrografo X-shooter installato sul Very Large Telescope dell’ESO. Lo studio è stato pubblicato su Astronomy & Astrophysics.

La Nebulosa Omega si trova nella costellazione del Sagittario, ad una distanza di circa 5000 anni luce; l’ammasso stellare nella nube contiene qualche dozzina di stelle giovani e calde. Hugues Sana (University of Leuven), Maria Ramirez-Tannus, Lex Kaper e Alex de Koter (University of Amsterdam) hanno scoperto che queste stelle massicce sorprendentemente hanno poca differenza nelle loro velocità radiali. Se fossero binarie la loro velocità radiale dovrebbe differire da decine a centinaia di chilometri al secondo perché sono in orbita l’una attorno all’altra. In M17 questo valore è di soli cinque chilometri al secondo.

La maggior parte delle stelle non sono sole. Recenti ricerche dimostrano che il 70 percento delle stelle massicce, che terminano la loro esistenza come stelle di neutroni o buchi neri, hanno una o più compagne nelle vicinanze. Al contrario l’analisi statistica dimostra che soltanto circa il 10 percento delle stelle massicce presenti in M17 sono binarie strette. Ma M17 potrebbe contenere molte binarie larghe, rispetto a regioni di formazione stellare più vecchie che ospitano entrambi i sistemi.

Questa è la prima volta che una regione di formazione stellare così giovane è stata esaminata relativamente alla presenza di stelle binarie. La ragione è che simili regioni sono nascoste alla vista da gas e polvere, materiale da cui si formano nuovi astri. Sana, a guida dello studio, afferma: “Se M17 davvero non ha binarie strette, questi sistemi devono presentarsi più tardi nell’evoluzione. Può essere che siano presenti solo sistemi più larghi, nei quali in seguito le stelle migrano una verso l’altra”.

La risposta alla domanda se le stelle massicce di solito vivano insieme in sistemi binari è importante per comprendere il processo di formazione stellare e fornisce indicazioni sul numero di stelle di neutroni e buchi neri binari, che possono produrre onde gravitazionali.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-02-partner-young-massive-stars-omega.html

Credit: ESO