Scoperte Rivoluzionarie dal Gran Finale di Cassini

Scoperte Rivoluzionarie dal Gran Finale di Cassini

Sei team di ricercatori hanno pubblicato su Science i loro studi, basati su nuovi dati ricavati dall’ultimo periodo di attività della missione Cassini, che si è conclusa con un tuffo nell’atmosfera di Saturno nel Settembre 2017. Le orbite finali della sonda hanno permesso di indagare sulle misteriose regioni tra il pianeta e i suoi anelli, mai esplorate in precedenza. Le prime analisi della vasta quantità di dati, che terrà impegnati gli scienziati per anni, rivelano sorprese inaspettate sul Signore degli Anelli.

I sei studi analizzano nuove informazioni che potranno consentirci di comprendere meglio il complesso ambiente di uno dei pianeti più affascinanti del Sistema Solare. Sono stati identificati composti organici complessi nelle particelle che piovono dagli anelli sull’alta atmosfera di Saturno. Gli scienziati hanno osservato non soltanto acqua e silicati, ma anche metano, ammoniaca, monossido di carbonio, azoto e diossido di carbonio, che piovono dell’atmosfera del gigante come un vero e proprio “acquazzone”, provenendo dagli anelli interni. La composizione della materia organica è differente da quella scoperta sui satelliti Encelado e Titano, il che significa che esistono almeno tre distinte riserve di molecole organiche nel sistema di Saturno.

Per la prima volta Cassini ha osservato da vicino l’interazione tra gli anelli e il pianeta, individuando particelle e gas dell’anello interno che cadono direttamente nell’atmosfera del gigante. Alcune particelle sono elettricamente cariche e spiraleggiano lungo le linee di campo magnetico, precipitando come una pioggia a elevate latitudini. Ma la sorpresa è stata individuarne altre all’equatore. E tutte ricadono sull’alta atmosfera di Saturno più velocemente del previsto, al ritmo di 10.000 chilogrammi di materia al secondo.

Un’altra sorpresa per gli scienziati è stata quella di scoprire che nel gap tra gli anelli e l’atmosfera di Saturno il materiale dei campioni sembra composto da particelle in gran parte piccole, della dimensione di nanometri, simili a fumo. Si ritiene che le particelle negli anelli varino in dimensione da grandi a piccole, pertanto qualche processo ignoto sminuzza le particelle. Saturno e i suoi anelli si sono rivelati un sistema più interconnesso del previsto. La sonda ha rivelato sistemi di correnti elettriche che connettono gli anelli all’atmosfera superiore di Saturno. È stata inoltre individuata una nuova fascia di radiazione attorno a Saturno, vicina al pianeta e composta da particelle energetiche.

Da uno degli studi risulta che, al contrario di ogni altro pianeta dotato di un campo magnetico nel Sistema Solare, il campo magnetico di Saturno è quasi completamente allineato con il suo asse di rotazione. I nuovi dati mostrano un’inclinazione del campo magnetico inferiore a 0,0095 gradi, mentre il campo magnetico della Terra, ad esempio, è inclinato di 11 gradi rispetto al suo asse di rotazione. È un mistero che gli scienziati planetari dovranno cercare di risolvere. “Quasi tutti i dati in arrivo dalla regione attraversata dalla sonda nelle orbite del Gran Finale si sono rivelati sorprendenti”, spiega Linda Spilker, Project Scientist della missione. “Per questo è stato importante arrivare laggiù, per esplorare un luogo mai osservato prima. E la spedizione ha davvero dato i suoi frutti, i dati sono estremamente entusiasmanti”.
[ Barbara Bubbi ]

Credit: NASA, ESA, A. Simon (GSFC) and the OPAL Team, and J. DePasquale (STScI)

https://www.nasa.gov/feature/jpl/groundbreaking-science-emerges-from-ultra-close-orbits-of-saturn