Un Nuovo Oggetto ai Confini del Sistema Solare

Un Nuovo Oggetto ai Confini del Sistema Solare

Un team di astronomi del Carnegie Institution for Science ha calcolato l’orbita di un oggetto scoperto recentemente e situato ben oltre Plutone, rivelando ulteriori evidenze della possibile presenza del famoso Pianeta Nove ai confini del Sistema Solare. Lo studio è in via di pubblicazione su The Astronomical Journal.

L’oggetto, chiamato 2015 TG387, è stato individuato ad una distanza di circa 80 unità astronomiche dal Sole; per fare un confronto, Plutone si trova a circa 34 UA, quindi 2015 TG387 è circa due volte e mezzo più distante dal Sole rispetto a Plutone. Il corpo celeste percorre un’orbita molto allungata e non si avvicina mai al Sole a distanze inferiori a 65 unità astronomiche, arrivando a viaggiare più lontano dalla nostra stella di quanto non facciano Sedna e 2012 VP113. 2015 TG387 è uno dei pochi oggetti conosciuti a non avvicinarsi mai ai pianeti giganti come Nettuno e Giove, tanto da esserne influenzato gravitazionalmente.

“I cosiddetti oggetti della Nube di Oort interna, come 2015 TG387, 2012 VP113 e Sedna, sono isolati da gran parte della massa nota del Sistema Solare, il che li rende estremamente interessanti”, spiega Scott Sheppard del Carnegie. “Possono essere utilizzati per sondare ciò che avviene ai confini del Sistema Solare”. La scoperta di 2012 VP113, annunciata nel 2014 da parte degli stessi ricercatori, Sheppard e Chad Trujillo della Northern Arizona University, li ha portati a notare somiglianze nelle orbite di vari oggetti del Sistema Solare estremamente distanti, e a proporre la conferma della presenza di un pianeta sconosciuto con massa pari a una decina di volte quella terrestre in orbita attorno al Sole ben al di là di Plutone, chiamato Pianeta Nove.

“Riteniamo che potrebbero esistere migliaia di piccoli oggetti come 2015 TG387, ma la loro distanza rende estremamente difficile scovarli”, spiega David Tholen, tra gli autori dello studio. “Attualmente possiamo individuare 2015 TG387 quando si trova quasi al suo massimo avvicinamento al Sole. Per il 99 percento della sua orbita della durata di 40.000 anni è troppo debole per essere osservato”. L’oggetto è stato scoperto mentre il team andava a caccia del famoso Pianeta Nove. “Questi oggetti remoti sono come briciole di pane che ci portano verso Pianeta Nove. Più scopriamo su di loro, meglio comprendiamo il Sistema Solare esterno e l’ipotetico pianeta che pensiamo condivida la loro orbita”, spiega Sheppard.

Ci sono voluti vari anni perché il team ottenesse una buona stima dell’orbita di 2015 TG387, dal momento che si muove così lentamente in cielo e ha un periodo orbitale così lungo. L’oggetto è stato individuato per la prima volta nel 2015 dal telescopio Subaru sul Mauna Kea alle Hawaii. Osservazioni successive con il telescopio Magellano e l’osservatorio di Las Campanas del Carnegie hanno permesso di calcolare l’orbita. 2015 TG387 potrebbe essere quasi considerato un pianeta nano, avendo un diametro di circa 300 chilometri.

I ricercatori hanno effettuato simulazioni a computer per calcolare l’influenza di Pianeta Nove sull’orbita di 2015 TG387, includendo la presenza di un pianeta con massa varie volte quella terrestre e un’orbita allungata. Gran parte delle simulazioni hanno dimostrato che 2015TG387 ha avuto un’orbita stabile fin dai primi periodi del Sistema Solare e che in realtà potrebbe essere influenzato dalla gravità di Pianeta Nove. Questa influenza gravitazionale potrebbe spiegare perché gli oggetti più remoti del Sistema Solare abbiano orbite simili. “Queste simulazioni non provano l’esistenza di un altro pianeta massiccio nel Sistema Solare, ma sono ulteriori evidenze che qualcosa di grande potrebbe essere là fuori”, conclude Trujillo.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine rappresentazione artistica di Pianeta Nove
Illustration by Roberto Molar Candanosa and Scott Sheppard, courtesy of Carnegie Institution for Science.

https://carnegiescience.edu/news/new-extremely-distant-solar-system-object-found-during-hunt-planet-x