Vita possibile su Proxima b?

Vita possibile su Proxima b?

 

Uno studio del Blue Marble Institute of Space Science, pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, analizza le condizioni favorevoli allo sviluppo della vita sul pianeta Proxima b, in orbita attorno alla stella più vicina al Sistema Solare, Proxima Centauri.

Lo scorso agosto un team di scienziati ha annunciato la scoperta di un pianeta in orbita attorno a Proxima Centauri: a 4,2 anni luce di distanza, la nana rossa è la stella più vicina al nostro Sole e la rivelazione che il pianeta si trovasse in zona abitabile ha monopolizzato l’attenzione mondiale ed entusiasmato astronomi e appassionati.

Il nuovo studio, guidato da Dimitra Atri, riporta il risultato di simulazioni volte a misurare l’impatto dei brillamenti stellari sul pianeta per verificare se possa avere ricadute sull’esistenza di eventuali forme di vita.

Proxima b è considerato un buon candidato ad ospitare la vita: per quanto sappiamo al momento, si tratterebbe di un pianeta roccioso di dimensione simile alla Terra, situato in fascia abitabile, una regione intorno ad una stella ove è teoricamente possibile per un pianeta ricevere calore adeguato e mantenere acqua liquida sulla superficie.

D’altro canto Proxima b orbita attorno alla sua stella ad una distanza inferiore a quella tra Mercurio e il Sole e in queste condizioni i brillamenti stellari possono essere devastanti per ogni forma di vita. Un elemento da tenere presente è che Proxima Centauri è molto più fredda del nostro Sole.

Lo studio ha preso in considerazione fattori come il tipo di flare, lo spessore dell’atmosfera del pianeta e l’intensità del suo campo magnetico, per concludere che se l’atmosfera fosse simile a quella della Terra o il campo magnetico fosse abbastanza forte, la vita in superficie potrebbe sopravvivere all’impatto violento e al bombardamento dei brillamenti stellari.

http://phys.org/news/2016-12-simulations-life-planet-proxima-thick.html

Credit: ESO