Un oggetto vagante vicino alla Terra

Un oggetto vagante vicino alla Terra

Un gruppo di astronomi ha scoperto uno dei più giovani e più brillanti oggetti vaganti simili a pianeti piuttosto vicino al Sole. Con un’età di soli 10 milioni di anni è praticamente un bimbo su scala temporale galattica; identificato come 2MASS J1119-1137, la sua massa è compresa tra quattro e otto volte la massa di Giove, e quindi ricade nel range di massa tra un grande pianeta e una piccola nana bruna.

Utilizzando i dati provenienti dal Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) e da altri telescopi terrestri, 2MASS J1119-1137 è stato identificato combinando immagini ottiche e infrarosse.

“Abbiamo identificato 2MASS J1119-1137 per il suo segnale luminoso davvero insolito”, spiega Kendra Kellogg, della Western Ontario University. “Emette molta più luce nella parte infrarossa dello spettro di quanto ci si aspetterebbe se fosse già vecchio e si fosse già raffreddato”.

Secondo Jacqueline Faherty del Carnegie, il problema con l’identificazione di questi oggetti rari è distinguerli da una moltitudine di potenziali intrusi. “Molto più comunemente, le stelle lontane vecchie e rosse che risiedono in angoli remoti della nostra galassia possono presentare le stesse caratteristiche di oggetti simili a pianeti nelle vicinanze”, spiega Faherty. “Quando la luce delle stelle lontane passa attraverso le grandi distese di polveri della nostra galassia nel suo cammino verso i nostri telescopi, la luce viene arrossata cosicchè queste stelle possono presentarsi come giovani oggetti vicini simili a pianeti potenzialmente interessanti nei nostri dati, quando in realtà non lo sono affatto”.

Essendo a conoscenza di questi comuni errori di identificazione, il team ha immediatamente controllato i risultati usando lo spettrografo FLAMINGOS-2 sul telescopio Gemini Sud in Cile. “Abbiamo prontamente confermato che 2MASS J1119-1137 è in realtà un giovane oggetto di piccola massa nei dintorni del Sistema Solare, e non una stella arrossata lontana”, dice Western Stanimir Metchev.

Successivamente, il team ha voluto determinare l’età esatta di questo oggetto.
“Le nostre osservazioni col Gemini mostravano soltanto che l’oggetto era più giovane di circa 200 milioni di anni. Se era così giovane, avrebbe potuto essere davvero un pianeta vagante: un analogo del nostro Giove, ma senza il Sole”, dice Metchev.

L’ultimo pezzo del mistero è stato risolto da Jonathan Gagné del Carnegie, utilizzando uno degli strumenti più efficaci esistenti per la spettroscopia ad infrarossi, lo spettrografo FIRE sul telescopio Baade in Cile. FIRE ha permesso di misurare la velocità lungo la linea di vista di 2MASS J1119-1137 attraverso lo spostamento Doppler della luce emessa. Combinando questa misura con il movimento in cielo di 2MASS J1119-1137, il team ha scoperto che appartiene a un giovane gruppo di stelle nei dintorni del Sistema Solare. Questo gruppo contiene circa due dozzine di stelle con età di 10 milioni di anni, che si muovono tutte insieme attraverso lo spazio, ed è collettivamente noto come Associazione TW Hydrae.

Essendo vicino, a soli 95 anni luce di distanza, a 2MASS J1119-1137 manca poco per avere la corona per il più brillante oggetto vagante simile a pianeta. Questa caratteristica è condivisa da un altro oggetto conosciuto come PSO J318.5-22, scoperto tre anni fa. Tuttavia, avendo 23 milioni di anni, PSO J318.5-22 ha più del doppio dell’età di 2MASS J1119-1137, ed è quindi più massiccio.

“La scoperta di oggetti vaganti simili a pianeti come 2MASS J1119-1137 e PSO J318.5-22 offre una grande opportunità di studiare la natura dei pianeti giganti al di fuori del Sistema Solare”, conclude Kellogg, il quale continua dicendo che i candidati pianeti vaganti sono “molto più facili da monitorare dei pianeti in orbita attorno ad altre stelle. Oggetti come 2MASS J1119-1137 sono alla deriva nello spazio da soli e le nostre osservazioni non sono sopraffatte dalla luminosità di una stella ospite lì accanto”.

http://www.dailygalaxy.com/my_weblog/2016/04/planet-like-free-floating-object-detected-in-the-solar-neighborhood.html

Image credit: Chris Butler