L’Ammasso delle Iadi

L’Ammasso delle Iadi

Questo insieme scintillante di stelle rappresenta l’ammasso aperto delle Iadi, situato a circa 150 anni luce da noi nella Costellazione del Toro. L’immagine ci regala una visione profonda e dettagliata del celebre ammasso, rivelando stelle dai colori brillanti e deboli nebulosità nel campo visuale. Particolarmente evidente è la gigante rossa Aldebaran, con la sua incantevole tonalità giallastra: situata ad appena 65 anni luce da noi la stella sfavillante si interpone casualmente lungo la nostra linea di vista. Oscure nubi di polveri si allungano ai bordi della Nube Molecolare del Toro, in cui si annidano giovani stelle nascenti in quantità. Il gruppo centrale di stelle che costituiscono l’ammasso occupa una regione ampia oltre 15 anni luce.

Gli ammassi aperti come le Iadi contengono stelle debolmente legate tra loro dalla gravità, nate insieme dalla stessa nube molecolare di gas e polveri. Questi raggruppamenti celesti sono laboratori ideali per studiare l’evoluzione stellare, dal momento che l’età e la composizione chimica delle stelle sono simili. Tuttavia, le loro masse sono differenti: le stelle massicce evolvono più rapidamente delle loro compagne, consumando in breve il carburante a disposizione, mentre stelle più piccole possono risplendere per miliardi di anni. Si ritiene che le stelle delle Iadi si siano formate circa 625 milioni di anni fa. Attualmente si muovono approssimativamente nella stessa direzione e alla stessa velocità all’interno della Via Lattea, rimanendo associate tra loro. Ma, come avviene per le stelle degli ammassi aperti, sono destinate a disperdersi nello spazio, trascinate via a seguito di interazioni gravitazionali con altri oggetti celesti. La maggior parte degli ammassi aperti si sfaldano nel giro di poche centinaia di milioni di anni, a differenza dei grandi ammassi globulari, che possono sopravvivere per miliardi di anni.

Il risultato delle interazioni gravitazionali che portano un ammasso aperto a perdere le sue stelle sono code mareali, scie stellari che si allungano nello spazio circostante. Recentemente un team di astronomi, sulla base dei dati del satellite Gaia dell’ESA, ha scoperto due code mareali espulse dalle Iadi, formate da un totale di circa 500 stelle che si estendono fino a 650 anni luce di distanza dall’ammasso. Tali scie di stelle si formano durante il moto attraverso la Via Lattea e rappresentano l’inizio della fine per un ammasso stellare aperto.

Il gruppo delle Iadi si distingue bene nel cielo notturno anche ad occhio nudo, presentandosi come un addensamento di stelle disposte a formare una sorta di grande “V”, che in effetti rappresenta la testa del Toro dell’omonima costellazione. Le stelle dell’ammasso sono varie centinaia, anche se a una prima occhiata possiamo ammirarne solo alcune, note fin dalla remota antichità. In effetti il loro nome si deve agli antichi Greci: secondo la mitologia, le Iadi erano ninfe figlie del titano Atlante, condannato da Zeus a sostenere il globo terrestre sulle spalle per l’eternità.

Image Credit & Copyright: Jose Mtanous

https://apod.nasa.gov/apod/ap200122.html

APOD
2020 Jan 22