Temperature Infernali Attorno a una Stella Defunta

Temperature Infernali Attorno a una Stella Defunta

Un team internazionale di astronomi ha scoperto attorno a una nana bianca un rovente involucro di materiale, riscaldato fino a temperature incredibili per effetto di onde d’urto all’interno della sua magnetosfera. Lo studio è pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Le nane bianche costituiscono lo stadio finale nella vita delle stelle simili al Sole. Al termine della loro evoluzione, queste stelle espellono gli strati esterni della loro atmosfera, lasciandosi dietro un caldo, denso e compatto nucleo che si raffredda nel corso di miliardi di anni. La temperatura superficiale tipica è di circa 10.000 gradi Celsius. Alcune nane bianche, tuttavia, sfidano la teoria, sfoggiando la presenza di metalli altamente ionizzati, un processo che necessita di una temperatura di un milione di gradi Celsius, molto più elevata rispetto a quella sulla superficie delle più calde nane bianche.

Impressione artistica della nana bianca e del suo plasma ultracaldo (in bianco) intrappolato nel campo magnetico (in verde) CREDIT N. Reindl

Il team, guidato da Nicole Reindl dell’University of Leicester, ha utilizzato il telescopio Calar Alto in Spagna per scoprire e osservare una nana bianca, chiamata GALEXJ014636.8+323615 e localizzata nella Costellazione del Triangolo a 1.200 anni luce dal Sole. L’analisi della luce stellare ha rivelato le firme spettrali di metalli altamente ionizzati, variabili in un periodo di sei ore, lo stesso periodo che la nana bianca impiega per ruotare. Secondo i ricercatori, il campo magnetico attorno alla stella intrappola il materiale che fluisce dalla sua superficie. L’onda d’urto all’interno della magnetosfera riscalda straordinariamente il materiale, strappando via quasi tutti gli elettroni dagli atomi dei metalli.

“È come una ciambella fatta di materiale ultracaldo che circonda la stella già molto calda”, spiega Reindl. “L’asse del campo magnetico della nana bianca è inclinato rispetto all’asse di rotazione. Questo implica che la quantità di materiale colpito dall’onda d’urto varia man mano che la stella ruota. Dopo decenni di scoperte relative a queste stelle oscure senza avere un indizio sulla provenienza dei metalli altamente ionizzati, il nostro modello relativo alla magnetosfera spiega finalmente la loro origine”.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine la nebulosa planetaria NGC 2440, che contiene una delle nane bianche più calde conosciute.
Image credit: NASA/R. Ciardullo (PSU)/H. Bond (STScI)

https://eurekalert.org/pub_releases/2018-11/ras-uga110618.php