13 Set 2017 Accelerazioni da record per la pulsar binaria
Ricercatori del Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR) a Bonn hanno scoperto un sistema composto da una pulsar e una stella di neutroni, il sistema binario più estremo fra quelli conosciuti di questa tipologia, con accelerazioni che le mantengono in orbita tali da raggiungere il valore di 70 g, 70 volte l’accelerazione subita da un corpo quando si muove in caduta libera sulla Terra. La pulsar e la sua compagna sono così vicine che, nel punto di massimo avvicinamento, potrebbero comodamente risiedere all’interno del raggio del Sole.
Sebbene gran parte delle oltre 2.500 pulsar ad oggi note siano oggetti solitari, alcune sono state individuate in sistemi binari stretti. La scoperta del primo sistema di questo tipo, PSR B1913+16 da parte di Joseph Hooton Taylor Jr. e Russell Alan Hulse nel 1974, consentì ai due scienziati di vincere nel 1993 il Premio Nobel per la fisica per “aver aperto nuove possibilità per lo studio della gravitazione”.
Questa ultima scoperta è stata realizzata come parte della campagna High Time Resolution Universe Survey, che utilizza il telescopio Parkes in Australia e che prevede la collaborazione tra varie istituzioni internazionali. “La sfida non è nell’osservazione, ma nel processare i dati, processo che richiede enormi quantità di potenza computazionale”, spiega David Champion, tra i partecipanti al progetto. “Abbiamo dovuto sviluppare nuovi algoritmi per cercare specificamente questi sistemi accelerati”.
La pulsar binaria, chiamata J1757-1854 è stata scoperta da Andrew Cameron, che afferma: “Dopo aver passato in rassegna centinaia delle migliaia di candidati, questo sistema si è distinto immediatamente per la sua notevole accelerazione. Mi sono reso conto che poteva essere davvero entusiasmante ma ci sono voluti mesi di lavoro d’indagine prima di riuscire a capire che cosa avevamo trovato in realtà”.
Il nuovo sistema sarà un eccellente laboratorio per testare teorie della gravità, inclusa la Relatività Generale. “Questo sistema mostra molte somiglianze con il sistema binario per cui è stato vinto il Nobel, ma è persino più estremo”, conclude Norbert Wex del Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR). “Alcuni effetti gravitazionali sono più forti rispetto a quelli in ogni altra pulsar binaria. Questo lo rende un sistema notevole per testare la teoria di Einstein”.
http://www.mpifr-bonn.mpg.de/pressreleases/2017/8
Crediti: John Rowe Animations