Viaggio Ipnotico Attorno a un Buco Nero

Viaggio Ipnotico Attorno a un Buco Nero

Per la prima volta il buco nero supermassiccio nel cuore della nostra galassia può essere visualizzato utilizzando la realtà virtuale. I dettagli della nuova simulazione sono descritti in un articolo pubblicato su Computational Astrophysics and Cosmology.

Gli scienziati della Radboud University, Paesi Bassi, è della Goethe University, Germania, hanno utilizzato recenti modelli astrofisici relativi a Sagittarius A* per ideare una serie di immagini, assemblate a creare una simulazione in realtà virtuale a 360 gradi del temibile oggetto. Secondo gli autori la realtà virtuale potrebbe rivelarsi utile per lo studio del comportamento dei buchi neri. Le simulazioni tengono conto degli effetti magnetoidrodinamici e relativistici, così come degli effetti geometrici dovuti al campo gravitazionale e al cambiamento di posizione e di moto dell’osservatore.

La regione nelle vicinanze dell’orizzonte degli eventi di un buco è estremamente dinamica e tempestosa. I dischi di accrescimento da cui si nutrono i buchi neri sono sottoposti a forze estreme, che influiscono sull’emissione dei potenti getti di plasma altamente energetici nello spazio circostante. Visualizzando il video a questo link si può avere un’idea del risultato ottenuto
https://youtu.be/SXN4hpv977s

“La nostra simulazione in realtà virtuale crea una delle visioni più realistiche delle immediate vicinanze del buco nero e ci aiuterà a imparare di più sul comportamento dei buchi neri”, spiega Jordy Davelaar. Secondo gli autori la realtà virtuale sarà utile anche per incoraggiare il grande pubblico, compresi i bambini, a interessarsi di astrofisica.

“Le visualizzazioni che abbiamo prodotto hanno un grande potenziale di divulgazione. Le abbiamo utilizzate per introdurre i bambini al fenomeno dei buchi neri, e hanno davvero imparato qualcosa. Questo suggerisce che le visualizzazioni effettuate immergendosi nella realtà virtuale siano un grande strumento per mostrare il nostro lavoro a un pubblico più ampio, persino quando riguardano sistemi molto complessi come i buchi neri”, continua Davelaar. E Heino Falcke della Radboud University aggiunge: “Noi tutti abbiamo un’idea in testa di come possano apparire i buchi neri, ma la scienza ha fatto progressi e ora possiamo realizzare rappresentazioni molto più accurate. Questi buchi neri appaiono piuttosto differenti da ciò a cui siamo abituati. Le nuove visualizzazioni sono appena all’inizio, ne arriveranno altre in futuro”.

Credit: J.Davelaar 2018

https://eurekalert.org/pub_releases/2018-11/bc-rhc111618.php