Una Stella Rarissima dai Primordi del Cosmo

Una Stella Rarissima dai Primordi del Cosmo

Gli astrofisici dell’Ecole Polytechnique Federale de Lausanne hanno contribuito alla scoperta di una stella molto rara, particolarmente antica e povera di metalli, che risplende nell’alone della Via Lattea. Come un messaggero proveniente da un remoto passato, la stella primordiale permetterà agli scienziati di progredire nella conoscenza del giovane Universo e della formazione delle sue prime luci.

“Abbiamo realizzato una scoperta fondamentale, che pone dubbi sulla nostra comprensione della formazione delle prime generazioni di stelle nel cosmo”, spiega Pascale Jablonka dell’EPFL Laboratory of astrophysics (LASTRO), parte della survey Pristine, un progetto internazionale dedicato alla ricerca delle stelle più antiche e povere di metalli. L’oggetto estremamente raro, chiamato Pristine 221, è tra le dieci stelle più povere di metalli ad oggi conosciute nell’alone della nostra galassia. Inoltre è una delle due stelle del suo tipo che si sono rivelate quasi totalmente prive di carbonio. La ricerca è stata pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS).

Per studiare l’Universo primordiale, gli astronomi possono osservare molto lontano, e quindi indietro nel tempo, oppure esaminare le più antiche stelle sopravvissute nella nostra Via Lattea, compito che si è proposta la survey Pristine survey, guidata dal Leibniz Institute for Astrophysics, Potsdam (AIP) e dall’Università di Strasburgo. Scoprire le stelle primordiali tra l’immensa quantità di stelle più giovani non è compito facile. Subito dopo il Big Bang l’Universo era ricco di idrogeno, elio e poco litio, e privo di elementi più pesanti, che sono stati sintetizzati in seguito nel caldo cuore delle stelle. Il nostro Sole presenta nella sua atmosfera una quantità di elementi più pesanti pari a circa il 2 percento, e si è formato come parte di una generazione di stelle tardiva, che ha “riciclato” prodotti di stelle più antiche.

Studiare le varie generazioni di stelle ci permette di comprendere meglio la storia della formazione della nostra galassia. Il team di Pristine ha utilizzato il Canada-France-Hawaii Telescope per selezionare una serie di stelle con atmosfere “incontaminate”, e in seguito i telescopi dell’Isaac Newton Group in Spagna e dell’ESO in Cile per le analisi spettroscopiche.

Pascale Jablonka e Carmela Lardo dell’EPFL fanno parte di uno dei tre team, insieme con l’Osservatorio di Parigi e l’Instituto de Astrofísica de Canarias, che hanno portato all’identificazione di questa stella molto speciale. Le analisi hanno dimostrato che l’atmosfera della stella è molto povera di elementi pesanti. Laddove solitamente simili stelle mostrano un notevole arricchimento in carbonio, ciò non avviene per questa stella, il che la rende la seconda mai scoperta nel suo genere. La presenza di un’alta quantità di carbonio sembra sia fondamentale per contribuire alla formazione delle stelle di piccola massa, per la sua capacità di raffreddare e frammentare il gas nella fase di collasso gravitazionale. Quando le prime stelle giganti sono esplose come supernove hanno espulso nello spazio gli strati esterni contenenti gli elementi più leggeri sintetizzati nel corso della loro vita, come il carbonio. Ricerche precedenti suggeriscono che le antiche stelle di piccola massa povere di metalli presentino una sovrabbondanza di carbonio ricavato dalla prima generazione di stelle, esplose come supernove alla fine della loro breve esistenza. Ma così non avviene per questo fossile stellare, il secondo esempio individuato di stella così antica e povera di carbonio. Secondo gli scienziati la scoperta potrebbe portare a rivedere i modelli della formazione stellare.
[ Barbara Bubbi ]

https://actu.epfl.ch/news/a-rare-star-opens-a-window-on-the-beginning-of-tim/

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