Buchi Neri Supermassicci e Galassie Primordiali

Buchi Neri Supermassicci e Galassie Primordiali

In un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal un team dell’University of California, San Diego, ha esaminato i dintorni energetici del vorace e brillante buco nero supermassiccio al centro della galassia 3C 298, un quasar a circa 9,3 miliardi di anni luce di distanza, indagando sul meccanismo in base al quale la formazione stellare e la crescita delle galassie viene influenzata dal buco nero supermassiccio presente nel loro centro.

“I buchi neri supermassicci sono affascinanti”, ha detto Shelley Wright, a guida dello studio. “Comprendere come e perché le galassie siano influenzate dal loro buco nero supermassiccio è un mistero irrisolto nella loro formazione. Studiamo buchi neri supermassicci nel giovane Universo, quando crescevano attivamente ingoiando massicce quantità di materiale”, afferma Wright. “Anche se i buchi neri di per sè non emettono luce, il materiale gassoso in caduta nelle loro fauci viene riscaldato a temperature estreme, rendendoli gli oggetti più luminosi dell’Universo”.

I buchi neri supermassicci attivi, frenetici divoratori di materia, possono essere davvero voraci e disordinati nel loro pasto. I dischi di accrescimento che circondano i buchi neri, e da cui si nutrono, possono emettere flussi gassosi ultraveloci, o venti, che soffiano nella galassia che li ospita. Per condurre lo studio il team ha utilizzato moltepici strumenti, come OSIRIS al Keck Observatory e l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), dimostrando che i venti espulsi dai dintorni del buco nero soffiano attraverso tutta la galassia e hanno impatto sulla crescita delle stelle.

“Questo è notevole perché il buco nero supermassiccio è in grado di influenzare la formazione stellare a distanze così grandi”, continua Wright. Oggi nelle galassie vicine la massa della galassia è correlata con la massa del suo buco nero supermassiccio. Lo studio indica che la galassia 3C 298, appartenente al giovane Universo, non ricade in questa usuale relazione di scala, ed è 100 volte meno massiccia di quanto ci si potrebbe aspettare data la massa del suo gigantesco buco nero. Questo implica che la massa del buco nero supermassiccio si è costituita ben prima della galassia e potenzialmente l’energia emessa dal quasar è in grado di controllare la crescita della galassia stessa.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-12-astronomers-formation-black-holes-galaxies.html

Nell’immagine rappresentazione artistica di un quasar primordiale
Credit: Wolfram Freudling et al. (STECF), ESO, ESA, NASA