16 Nov 2017 Annunciata un’altra rilevazione di onde gravitazionali
Gli scienziati hanno appena confermato un’altra rilevazione di onde gravitazionali, l’ennesima dopo le fruttuose osservazioni di quest’anno. L’ultima scoperta annunciata, chiamata GW170608 è stata prodotta dalla fusione di due buchi neri relativamente piccoli, con una massa di 7 e 12 volte quella del Sole. La fusione si è lasciata dietro un buco nero risultante della massa di 18 volte quella solare, il che implica che un’energia equivalente a circa 1 massa solare è stata rilasciata sotto forma di onde gravitazionali in seguito alla collisione.
L’annuncio dell’evento, rilevato l’8 giugno 2017, è stato ritardato perché occorreva tempo per studiare e diffondere due eventi importanti: la prima osservazione di onde gravitazionali da parte di LIGO-Virgo insieme nel corso dell’evento GW170814, un’altra fusione di buchi neri binari, e la prima rilevazione in assoluto di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due stelle di neutroni.
La nuova scoperta ha richiesto un po’ di fortuna. Un mese prima della rilevazioni LIGO aveva interrotto le osservazioni per manutenzioni. Mentre i ricercatori a Livingston, Louisiana, stavano ormai terminando la manutenzione, l’interferometro LIGO ad Hanford, a Washington, ha incontrato problemi aggiuntivi che hanno portato a ritardi.
Nel pomeriggio del 7 Giugno il team di LIGO a Hanford era giunto alle preparazioni finali per ascoltare ancora una volta le onde gravitazionali in arrivo. Come parte di queste operazioni il team stava svolgendo manutenzioni di routine per aggiustare il livello di rumore nei dati. Pochi minuti dopo l’evento GW170608 è passato attraverso l’interferometro di Hanford, raggiungendo la Louisiana circa 7 millisecondi più tardi. GW170608 è il buco nero binario meno massiccio che sia stato individuato da LIGO e Virgo e questo è uno dei primi casi in cui i buchi neri rilevati grazie alle onde gravitazionali hanno masse simili a quelle dei buchi neri individuati indirettamente attraverso lo studio della radiazione elettromagnetica, come raggi X.
La scoperta permetterà agli astronomi di confrontare le proprietà di buchi neri estrapolate da rilevazioni di onde gravitazionali con quelle di buchi neri di massa simile individuati in precedenza tramite emissioni di radiazione X, e coprire così un nesso mancante tra le due classi di osservazioni dei buchi neri. A dispetto della loro dimensione piuttosto piccola, i buchi neri di GW170608 contribuiscono notevolmente al campo in crescita dell’astronomia multi-messaggero, in cui questi oggetti misteriosi ed estremi verranno studiati al meglio per svelare il più possibile i loro segreti. Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
[ Barbara Bubbi ]
https://www.ligo.caltech.edu/news/ligo20171115
Credit NASA