Un Fenomeno Inatteso nella Fusione di Ammassi Galattici

Un Fenomeno Inatteso nella Fusione di Ammassi Galattici

 

Un team internazionale di astronomi ha individuato una scia gassosa molto particolare, espulsa da una galassia parte di un ammasso di galassie in corso di fusione con un altro ammasso. La nube di particelle è ancora notevolmente brillante nella banda radio, nonostante la sua età avanzata. Non è chiaro da dove provenga l’energia per il ringiovanimento delle particelle, insolitamente energetiche. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.

Gli astronomi stavano analizzando Abell 1033, un ammasso di galassie che consiste di due ammassi più piccoli in corso di fusione, localizzato nella Costellazione del Leone Minore. Gli ammassi galattici sono tra le più grandi strutture nell’universo e possono contenere centinaia di migliaia di galassie simili alla Via Lattea. Gli ammassi più piccoli possono fondersi per formarne di più grandi. Gli astronomi hanno osservato che una galassia in particolare, appartenente ad un ammasso di Abell 1033, ha lasciato dietro di sè una coda densa di particelle cariche, in movimento a velocità prossime a quella della luce, man mano che viaggiava attraverso l’altro ammasso.

Gli scienziati si aspettavano che la coda gassosa gradualmente si spegnesse per poi estinguersi e scomparire. Ma con loro sorpresa hanno visto che la parte terminale era più brillante rispetto alle regioni centrali. “Questo era totalmente inaspettato”, afferma Francesco de Gasperin, a guida dello studio. “Man mano che queste nubi di particelle irradiano energia nel corso del tempo, dovrebbero diventare più deboli e scomparire. Invece in questo caso, dopo oltre 100 milioni di anni, la scia di elettroni è ancora brillante”.

Non esiste ancora una spiegazione precisa per il fenomeno. Sembra che la coda di particelle brilli vicino al centro dell’altro ammasso di galassie. “Parte dell’energia rilasciata nell’evento di fusione deve essere stata trasferita alla nube di elettroni, rendendola più giovane”, ha detto De Gasperin. La ricerca di ammassi di galassie in fusione è complicata perché gli astronomi osservano solo un’istantanea di un processo che in totale dura miliardi di anni. In aggiunta, i telescopi necessari per questa indagine devono ricevere segnali a frequenze estremamente basse.

Gli astronomi hanno combinato dati dell’Indian Giant Metrewave Radio Telescope e del radiotelescopio LOFAR (Low Frequency Array). “Man man che ci muoviamo verso territori inesplorati, o in questo caso frequenze inesplorate, il nostro Universo è ancora pieno di sorprese”, afferma De Gasperin. “E questo è solo il primo passo. Deve essere fatto ancora molto per comprendere la complessità degli ammassi di galassie, e trovare cosa si nasconde alle basse frequenze radio”.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-10-unexpected-phenomenon-merger-cluster-galaxies.html

Credit: Francesco de Gasperin (Universiteit Leiden)