25 Ago 2017 Il Gigante Dormiente
L’aspetto sereno e placido di NGC 4889 potrebbe ingannare un osservatore ignaro. Ma la galassia ellittica ripresa in questa immagine del telescopio Hubble nasconde un segreto oscuro. Nel suo cuore si annida uno dei buchi neri più massicci mai scoperti.
Localizzata a circa 300 milioni di anni luce di distanza nell’Ammasso della Chioma, la gigantesca galassia ellittica NGC 4889, la più brillante e la più grande galassia in questa immagine, ospita un buco nero supermassiccio da record. Con una massa di ben 21 miliardi di masse solari, questo mostro immenso ha un orizzonte degli eventi con un diametro di circa 130 miliardi di chilometri, quindici volte la distanza di Nettuno dal Sole. Tanto per fare un confronto, il buco nero al centro della Via Lattea ha una massa di circa 4 milioni di masse solari e un orizzonte degli eventi appena un quinto dell’orbita di Mercurio.
Ma il tempo in cui il temibile buco nero di NGC 4889 ingoiava stelle e divorava gas è passato: gli astronomi ritengono che il gigantesco buco nero abbia smesso di alimentarsi e si stia riposando dopo lauti banchetti. L’ambiente all’interno della galassia è così pacifico che si stanno formando stelle dal gas residuo, in orbita indisturbato attorno al buco nero.
Quando era attivo, il buco nero supermassiccio di NGC 4889 era alimentato da un disco di accrescimento: gas, stelle e altri detriti, gradualmente cadevano verso il vorace buco nero e si accumulavano nel disco. In orbita attorno al buco nero, questo disco rotante di materiale veniva accelerato dell’immensa gravità e riscaldato a milioni di gradi, formando getti in uscita giganteschi ed energetici. Durante questo periodo di ingordigia cosmica gli astronomi avrebbero classificato NGC 4889 come un quasar e il disco attorno al buco nero supermassiccio avrebbe emesso fino a un migliaio di volte l’energia emessa dalla Via Lattea.
Il disco di accrescimento ha sostenuto l’appetito del gigantesco buco nero fino a che non si è esaurita la fornitura di materiale galattico. Ora, riposando tranquillo mentre attende il suo prossimo spuntino cosmico, il buco nero supermassiccio è dormiente. Sebbene sia impossibile osservare direttamente un buco nero, la sua massa può essere determinata indirettamente. Utilizzando strumenti sul Keck II e sul telescopio Gemini North gli astronomi hanno misurato la velocità delle stelle in movimento attorno al centro di NGC 4889, e queste velocità hanno consentito di determinare l’immensa massa del gigantesco mostro dormiente.
[ Barbara Bubbi ]
http://www.spacetelescope.org/news/heic1602/
Credit: NASA & ESA