08 Giu 2016 Pianeti di diamante
La nostra terra è ricca di silicati ed ha un nucleo ferroso, oltre naturalmente ad avere la vita. Ma i primi mondi potenzialmente abitabili potrebbero essere stati molto diversi. Una nuova ricerca suggerisce che nell’Universo primordiale potrebbero essersi formati pianeti di carbonio, grafite e diamanti. Gli astronomi potrebbero trovare questi mondi “diamante” cercando un tipo raro di stelle.
“Questo lavoro dimostra che stelle con una piccola frazione del carbonio presente nel nostro Sistema Solare possono ospitare pianeti”, dice Natalie Mashian, autrice dello studio della Harvard University. “Abbiamo buone ragioni di credere che la vita aliena possa essere basata sul carbonio, come la vita sulla Terra, quindi questo promette bene anche per la possibilità di vita nel giovane Universo”, aggiunge.
L’Universo primordiale era costituito principalmente da idrogeno ed elio, ed era carente di elementi chimici come carbonio e ossigeno, necessari alla vita per come noi la conosciamo. Solo dopo che le prime stelle sono esplose come supernove e hanno seminato una seconda generazione è divenuta possibile la formazione dei pianeti e la nascita della vita.
Mashian e Avi Loeb (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics) hanno esaminato una particolare classe di vecchie stelle, note come stelle povere di metalli ma ricche in carbonio (carbon-enhanced metal-poor stars, CEMP). Queste stelle anemiche contengono solo pochi millesimi di ferro rispetto a quello presente nel nostro Sole, e si sono formate prima che lo spazio interstellare si riempisse di elementi pesanti.
“Queste stelle sono fossili di un giovane Universo”, spiega Loeb. “Studiandole, possiamo osservare come ha avuto inizio la formazione dei pianeti, e forse la vita nell’Universo”. Anche se prive di ferro e di altri elementi pesanti se paragonate al nostro Sole, le stelle CEMP hanno più carbonio di quanto ci si aspetterebbe data la loro età. Questa abbondanza relativa potrebbe avere avuto influenza sulla formazione dei loro pianeti.
Osservandoli da lontano, questi pianeti di carbonio potrebbero essere difficili da distinguere da altri mondi di tipo terrestre: le loro masse e le dimensioni fisiche sarebbero simili. Gli astronomi dovrebbero esaminare le loro atmosfere per riscontrare evidenze della loro vera natura: dovrebbero essere presenti gas come monossido di carbonio e metano.
Mashian e Loeb sostengono la necessità di una ricerca dedicata a pianeti orbitanti attorno a stelle CEMP utilizzando la tecnica del transito. Lo studio è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.