La Storia di una Stella Divorata da un Buco Nero

La Storia di una Stella Divorata da un Buco Nero

Tutte le grandi galassie hanno al loro centro un buco nero supermassiccio, la cui stretta gravitazionale può avere effetti devastanti sulle stelle circostanti. Se una stella incauta si avvicina troppo, può essere “spaghettificata” dall’oscuro oggetto, riducendosi a filamenti di plasma in caduta verso l’orizzonte degli eventi. Un team di astronomi ha individuato un violento evento di questo tipo in una galassia distante 500 milioni di anni luce dalla Terra.

“L’immensa gravità attorno al buco nero distrugge queste stelle sventurate, facendo sì che si riducano in flussi di materia diretta verso il buco nero”, afferma Vikram Ravi del Caltech. “È davvero un processo caotico. Le stelle non spariscono tranquillamente!”. Via via che le stelle vengono divorate, i loro resti vorticano attorno al buco nero e brillano con radiazione di varia frequenza, che i telescopi possono rilevare. In alcuni casi, parte del materiale in viaggio verso le fauci del buco nero può venire espulso sotto forma di potenti getti che emettono in banda radio.

Ravi e il suo team hanno scoperto un evento di distruzione mareale nei dati di archivio di vari radiotelescopi. Si tratta del secondo evento di questo tipo individuato utilizzando osservazioni in banda radio. “Gli eventi di distruzione mareale sono stati scoperti principalmente in banda ottica e X, ma questi metodi non hanno permesso di scoprirne alcuni, ad esempio quelli nascosti da dense polveri”, afferma Ravi, a guida dello studio in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal. “Questo studio dimostra la potenza delle onde radio nell’individuare eventi di distruzione mareale”.

“Ora abbiamo a disposizione una quantità senza precedenti di osservazioni in banda radio, che ci permetteranno di scoprire molte altre sorgenti come questa”, afferma Hannah Dykaar dell’University of Toronto, coautrice dello studio. Il nuovo evento, chiamato J1533+2727, è stato individuato per la prima volta da due studenti dell’Università di Cambridge, Ginevra Zaccagnini e Jackson Codd, ripercorrendo decenni di dati radio del Very Large Array (VLA) in New Mexico. Confrontando le osservazioni in banda radio effettuate ad alcuni anni di distanza, i ricercatori hanno scoperto che uno degli oggetti esaminati, J1533+2727, risultava molto brillante a metà degli anni ’90, ma si era drasticamente affievolito nel 2017.

Osservando in seguito i dati di archivio del telescopio Green Bank del NRAO, il team ha scoperto che lo stesso oggetto risultava ancora più luminoso nel 1986 e nel 1987 e che, dopo aver raggiunto un picco di luminosità a metà degli anni ’80, si era progressivamente affievolito di un fattore 500. Secondo gli scienziati questo insolito comportamento della sorgente luminosa era dovuto a un violento fenomeno: un buco nero supermassiccio al centro di una galassia distante 500 milioni di anni luce da noi aveva divorato una stella di passaggio, espellendo in seguito al banchetto cosmico getti radio in viaggio a velocità prossime a quella della luce. Altri tre eventi di distruzione mareale sono stati associati a getti relativistici emessi dalle regioni circostanti buchi neri supermassicci, ma sono avvenuti tutti in galassie oltre dieci volte più distanti. “Questa è la prima scoperta di un probabile getto relativistico nell’Universo relativamente vicino e dimostra che questi eventi luminosi in banda radio potrebbero essere più comuni del previsto”, spiega Ravi.

Nell’immagine rappresentazione artistica di un evento di distruzione mareale
Credit: ESO/M. Kornmesser

https://www.caltech.edu/about/news/black-hole-devours-a-star-decades-ago-goes-unnoticed-until-now