Dall’Oscurità Nascono Nuove Stelle

Dall’Oscurità Nascono Nuove Stelle

Lampi rossastri e fumose nubi azzurre squarciano l’oscurità profonda del cosmo, illuminando sporadicamente di colore questa suggestiva ripresa del telescopio Hubble, che inquadra stelle in formazione nella Costellazione del Toro, a circa 450 anni luce da noi. Le stelline risplendono nella parte nord-orientale di una vasta nebulosa oscura, LDN 1551. Visibile a sinistra rispetto al centro, il neonato sistema stellare XZ Tauri si annida all’interno di una nube rossastra.

Anche se appare come una singola luce, XZ Tauri è un sistema formato da due stelle che orbitano una attorno all’altra ad una distanza di circa 6 miliardi di chilometri tra loro, una delle quali probabilmente è un’ulteriore binaria, per un totale di tre protostelle. Queste stelle di tipo T Tauri, nei primi stadi della loro evoluzione, sono molto attive, ruotano rapidamente su se stesse e sfoggiano possenti campi magnetici. Di conseguenza sono caratterizzate da massicce eruzioni di materia, poderosi brillamenti, intense emissioni di radiazione X e venti stellari estremamente forti. Sono stelle giovanissime, di pre-sequenza principale, la cui energia deriva in gran parte dal collasso gravitazionale e non da reazioni di fusione di idrogeno nel nucleo, come avverrà una volta che avranno raggiunto l’età adulta, tra un centinaio di milioni di anni. Solitamente le T Tauri hanno una massa simile a quella del Sole, ma una dimensione leggermente più grande.

Quando le stelle si formano all’interno di grandi nubi molecolari, una parte del materiale nebulare collassa per formare un disco di gas e polveri in rotazione, in cui potrebbe formarsi un nuovo sistema planetario. Osservazioni del radiotelescopio ALMA hanno permesso di scoprire un fenomeno insolito nella coppia stellare XZ Tau B e XZ Tau A: i due dischi circumstellari sono fortemente disallineati uno rispetto all’altro e non giacciono sullo stesso piano dell’orbita binaria. La vita di XZ Tauri, come avviene per le stelle del suo tipo, è particolarmente turbolenta: è visibile nella ripresa, in tonalità arancio, una massiccia bolla di gas caldo espulsa dal sistema nello spazio. Qui la temperatura raggiunge i 10.000 gradi Celsius.

Violenti venti stellari e rapidi getti di plasma nella bolla colpiscono la nube oscura circostante, illuminando la scena e creando un panorama insolito nel nero profondo del cosmo. Le regioni esterne della bolla si allontanano da XZ Tauri a velocità pari a oltre 500.000 km/h, lasciandosi dietro una coda rovente che si estende per decine di miliardi di chilometri. Man mano che la bolla gassosa si espande nello spazio ad alta velocità, collide con il materiale circostante, innescando la formazione di fiammate luminose e colossali onde d’urto.

Al di sopra e a destra rispetto a XZ Tauri si svolge una scena cosmica ugualmente epica. La delicata macchia azzurrognola, da cui fuoriescono filamenti rossastri allungati, contiene la giovanissima stella HL Tauri, associata all’Oggetto di Herbig-Haro HH 150. Stelle neonate come questa espellono getti di plasma incandescente che si dipartono dai poli in opposte direzioni e provocano la formazione di Oggetti di Herbig-Haro, insiemi di addensamenti gassosi in cui il materiale freddo interstellare viene riscaldato e illuminato dai getti ad alta velocità. HL Tauri ha un’età inferiore a un milione di anni ed è circondata da un disco di gas e polveri che nelle riprese del radiotelescopio ALMA sfoggia una serie di anelli concentrici brillanti separati da lacune, in cui si stanno formando nuovi pianeti. L’estensione del disco protoplanetario attorno alla stella è pari a circa tre volte la distanza di Nettuno dal Sole.

In basso a destra nella ripresa è visibile un altro Oggetto di Herbig-Haro, HH 30, associato alla stella variabile V1213 Tauri, probabilmente binaria e circondata da un disco polveroso e appiattito, di diametro pari a circa 250 unità astronomiche. Il disco è osservabile come piccola striscia luminosa divisa a metà da una linea scura. La densa polvere blocca la luce diretta emessa da V1213 Tauri, ma la sua presenza è deducibile dalla luminosità riflessa e dai brillanti, stretti getti di plasma che viaggiano nello spazio a velocità superiori a 200 km/s.
Osservare giovani sistemi stellari come questi permette agli astronomi di scoprire informazioni fondamentali sulla nascita delle stelle e dei loro pianeti, offrendoci un quadro interessante, oltre che incantevole, dell’infanzia del nostro Sistema Solare.

Image credit: ESA/Hubble and NASA, Judy Schmidt

https://esahubble.org/images/heic1424a/