
22 Dic 2021 Perchè la Terra è Ricca di Vita e Venere no?
Un nuovo studio suggerisce che impatti ad alta velocità con meteoriti durante l’infanzia di Venere ebbero effetti disastrosi sulla struttura fisica dell’interno e della superficie del pianeta, modificando sostanzialmente la sua evoluzione e rendendolo uno dei mondi più inospitali del Sistema Solare.
I due pianeti sono simili sotto molti aspetti: hanno massa, dimensione e densità analoghe e una distanza dal Sole relativamente simile. Eppure, sotto altri aspetti sono molto differenti… Venere e la Terra devono aver avuto percorsi evolutivi decisamente diversi, a dispetto della loro somiglianza, e le ragioni non sono ancora del tutto note. Venere è uno dei luoghi più inospitali del Sistema Solare: torrido, arido e ricoperto da una spessa coltre di nubi tossiche. La sua atmosfera consiste per il 96,5 percento di anidride carbonica, con temperature superficiali medie di circa 500 gradi Celsius, superiori a quelle di Mercurio. La Terra è unica nel Sistema Solare per molte sue caratteristiche, fra le quali il suo sistema di placche tettoniche, grandi “zolle” di crosta che si muovono l’una rispetto all’altra al di sopra di uno strato interno allo stato fuso. Secondo lo studio, impatti primordiali ad alta velocità potrebbero spiegare perché la Terra è diventata abitabile e Venere invece no.
“All’inizio della formazione del Sistema Solare gli oggetti impattanti dovevano essere enormi”, afferma Simone Marchi, scienziato planetario al Southwest Research Institute. “Se un oggetto precipitato su un pianeta fosse stato grande pochi chilometri in diametro, avrebbe influenzato il pianeta fin nelle sue profondità, oltre che in superficie e in atmosfera. Queste collisioni immense potrebbero aver avuto influssi sostanziali su ogni aspetto del pianeta”. Studi recenti hanno dimostrato che oggetti impattanti durante la fase di accrescimento tardivo di Venere, attorno a 4,5-4 miliardi di anni fa, potrebbero aver colpito il pianeta a velocità molto più elevate rispetto a quelle dei corpi celesti che ricaddero sulla Terra. Oltre un quarto delle collisioni con Venere potrebbero essere avvenute a velocità di almeno 30 chilometri al secondo.
Il nuovo studio dimostra che grandi impatti con elevata velocità su Venere portarono a una fusione del mantello due volte più incisiva rispetto a quella indotta sulla Terra. Secondo gli scienziati, corpi rocciosi che colpirono Venere con bassa angolazione potrebbero aver avuto come risultato perfino la completa fusione del mantello. Anche se soltanto uno di simili oggetti, massicci e ad alta velocità, avesse colpito Venere, potrebbe aver interrotto ed essenzialmente resettato l’evoluzione del pianeta, secondo Marchi. In alcuni periodi il pianeta potrebbe essersi trasformato da corpo solido roccioso a una massa fusa, alterando la mineralogia e la struttura fisica dell’interno e della superficie. Qualsiasi atmosfera pre-esistente potrebbe essere stata spazzata via e sostituita con gas volatili emersi dalla fusione.
Un singolo impatto ad alta velocità potrebbe aver anche determinato la presenza o meno di tettonica a placche, un aspetto fondamentale per l’abitabilità del nostro pianeta. Anche se grandi impatti hanno colpito sia Venere che la Terra, il primo potrebbe essere andato soggetto a fenomeni di fusione e distruzione maggiori, a causa dell’alta velocità degli oggetti che lo hanno colpito, portando i due pianeti verso due evoluzioni differenti. “Queste collisioni sono state responsabili del modellamento del Sistema Solare. In assenza di questi processi, vivremmo in un ambiente completamente differente e forse non saremmo qui”, conclude Marchi. “Dobbiamo chiederci quanto del pianeta in cui oggi viviamo è stato plasmato da questi violenti eventi primordiali”.
Immagine di Venere nell’ultravioletto ripresa dallo strumento UVI della sonda Akatsuki
Credit JAXA / ISAS / DARTS / Damia Bouic
https://news.agu.org/press-release/high-speed-impacts-may-have-shaped-venus-history/