08 Ott 2021 L’Asteroide che Distrusse Sodoma
Quindici anni di indagini su un sito archeologico in Giordania hanno permesso di scoprire che nel 1650 a. C. la città di Tall el-Hammam e oltre un centinaio di insediamenti circostanti furono improvvisamente polverizzati dall’impatto di un asteroide esploso in atmosfera, un evento terrificante simile alla catastrofe di Tunguska del 1908. Una descrizione storica dell’evento potrebbe trovarsi nel passo della Bibbia in cui si parla della distruzione di Sodoma.
Vaggiando come una sfera infuocata attraverso l’atmosfera a 60.000 chilometri all’ora, la roccia esplose come massiccio bolide a circa 4 chilometri al di sopra del suolo. L’impatto distruttivo fu un migliaio di volte più potente rispetto alla bomba atomica di Hiroshima. Gli abitanti della città che si trovarono ad assistere all’infausto evento rimasero accecati all’istante. La temperatura dell’aria balzò rapidamente a oltre 2.000 gradi Celsius, avvolgendo istantaneamente nelle fiamme ogni materiale e ogni essere vivente. Iniziarono a fondersi metalli e ceramiche, mentre quasi immediatamente l’intera città andò in fiamme.
Qualche secondo più tardi, una terrificante onda d’urto impattò sulla città, muovendosi a 1.200 chilometri all’ora, più potente del più devastante tornado mai registrato. I venti furiosi spazzarono via la città, distruggendo ogni edificio. Nessuno dei migliaia di abitanti o degli animali che la popolavano sopravvisse. Circa un minuto più tardi, a 22 km a ovest di Tall el-Hammam, l’onda d’urto raggiunse la città biblica di Jericho, radendola al suolo. Sembra quasi di descrivere una scena di un disaster movie girato a Hollywood. Ma come sappiamo che questa immane tragedia è realmente avvenuta vicino al Mar Nero, in Giordania, 3.600 anni fa?
La risposta a questa domanda ha richiesto quasi 15 anni di indagini e scavi portati avanti da centinaia di persone, oltre a indagini dettagliate del materiale scavato da parte di oltre una ventina di scienziati negli USA, in Canada e nella Repubblica Ceca. Il team che ha infine pubblicato la scoperta su Scientific Reports comprende archeologi, geochimici, geologi, studiosi di mineralogia, paleobotanici, esperti di sedimenti, di impatti cosmici e medici. La città di Tall el-Hammam è un sito archeologico della media Età del Bronzo in Giordania, nella parte orientale della bassa Valle del Giordano.
Anni fa, quando gli archeologi iniziarono a studiare gli scavi della città in rovina, individuarono uno strato caotico scuro, profondo quasi un metro e mezzo, ricco di carbone, ceneri, mattoni e vasellame fusi. Era ovvio che un’intensa tempesta di fuoco aveva distrutto questa città molto tempo fa. La fascia scura venne chiamata “strato della distruzione”. Nessuno aveva idea di cosa fosse accaduto realmente, ma quello strato non si era formato in seguito ad un’eruzione vulcanica, un terremoto o un conflitto. Nessuno di questi eventi può portare alla fusione di metalli, mattoni di fango e manufatti. Per capire cosa potesse essere successo, il team ha utilizzato modelli a computer realizzati da esperti di impatti. I risultati hanno individuato come colpevole del terribile evento un asteroide simile a quello che colpì Tunguska in Russia nel 1908, abbattendo 80 milioni di alberi. Potrebbe trattarsi di una versione molto più piccola dell’asteroide gigante che ha provocato l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa.
Gli studiosi hanno scoperto un vasto insieme di prove a sostegno di questa teoria. Nel sito si trovano grani di sabbia finemente frammentati, quarzi sottoposti a shock che si formano soltanto a pressioni immense, minuscoli composti del carbonio duri come diamanti, nonchè piccole sferule composte da ferro vaporizzato e sabbie che si fondono a temperature di 1.590 gradi Centigradi. Sembra che legni e piante nell’area si siano istantaneamente convertiti in materiale simile al diamante, a causa delle eccezionali pressioni e temperature conseguenti all’impatto del bolide. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che i mattoni di fango e le ceramiche trovate a Tall el-Hammam fondono a temperature di ben 1.500 gradi.
In aggiunta, le superfici di ceramiche e vetri fusi sono punteggiate di piccoli grani di metallo fuso, incluso iridio (con temperatura di fusione di 2.466 gradi Centigradi), platino (1.780 gradi Centigradi) e silicati di zirconio. Tutte queste prove dimostrano che le temperature raggiunte nella città furono ben più alte rispetto a quelle tipiche di vulcani o normali fuochi cittadini. Il solo processo naturale che è in grado di produrre simili devastazioni è un impatto cosmico. Condizioni analoghe sono state individuate in siti di impatto ben noti, come Tunguska e il cratere Chicxulub, creato dall’asteroide che ha provocato l’estinzione dei dinosauri. Uno dei misteri ormai rimasti da risolvere era capire perché la città e oltre un centinaio di insediamenti circostanti rimasero abbandonati per vari secoli a seguito di questa devastazione. La spiegazione potrebbe essere che i livelli di sale depositati al suolo durante l’evento di impatto resero impossibile qualsiasi coltivazione del suolo. Secondo i ricercatori, l’esplosione potrebbe aver vaporizzato e diffuso nell’area livelli tossici di acqua salata del Mar Morto. Senza possibilità di coltivare la terra, nessuno avrebbe potuto vivere nella valle per 500-600 anni, fino a che ripetute piogge in quel clima desertico non riuscirono a ripulire via il sale dai campi.
È possibile che una descrizione della distruzione della città si sia tramandata oralmente finché non è stata registrata per iscritto come la storia della biblica città di Sodoma. La Bibbia descrive la devastazione di un importante centro urbano vicino al Mar Morto: la descrizione comprende fuoco e pietre che ricaddero dal cielo, molteplici villaggi distrutti, fumo denso che si innalzò da innumerevoli fuochi e tragica fine degli abitanti. Se veramente l’impatto di un bolide a Tall el-Hammam fosse l’episodio narrato nella Bibbia, l’evento potrebbe rappresentare la seconda distruzione più antica di un insediamento umano dovuta a un impatto cosmico, dopo quella del villaggio di Abu Hureyra in Siria avvenuta circa 12.800 anni fa. Ma, ancora più importante, potrebbe trattarsi della più antica registrazione di un impatto cosmico rimasta in documentazioni storiche.
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