17 Giu 2021 Polvere di Betelgeuse
Nuove osservazioni del Very Large Telescope dell’ESO rivelano che il misterioso affievolimento della luce della famosa supergigante rossa Betelgeuse, avvenuto tra il 2019 e il 2020, è stato provocato da un velo di polveri che ha offuscato la stella. Durante questo evento, gli astronomi sono stati testimoni della formazione della polvere di stelle, dalle quale deriva l’esistenza di pianeti come la Terra e della vita che conosciamo.
Le stelle supergiganti come Betelgeuse vanno soggette a frequenti variazioni di luminosità. Tuttavia, il calo sorprendente nella luminosità della stella rilevato tra Ottobre 2019 e Aprile 2020, pari a circa il 40 percento del valore normale, ha lasciato perplessi astronomi e appassionati. Gli scienziati hanno sviluppato varie ipotesi per spiegare l’insolito fenomeno, da un’imminente esplosione in supernova, a variazioni di temperatura nella fotosfera stellare o insolite quantità di polveri circostanti la stella. Ora un team di astronomi ha pubblicato nuove immagini della superficie di Betelgeuse, riprese dal Very Large Telescope dell’ESO. Le osservazioni rivelano che la stella è stata parzialmente occultata da una nube di polveri.
Il calo in luminosità della stella, percepibile anche ad occhio nudo, ha indotto Miguel Montargès e il suo team a puntare verso la stella lo sguardo del VLT alla fine del 2019. Un’immagine del Dicembre 2019, confrontata con una del Gennaio dello stesso anno, rivela che la superficie stellare è decisamente più scura, specialmente nell’emisfero meridionale. Il team ha continuato ad osservare la stella, ricavando altre due immagini nel Gennaio e nel Marzo 2020. Ad Aprile dell stesso anno Betelgeuse è tornata alla sua luminosità normale. “Per una volta, stavamo osservando l’aspetto di una stella cambiare in tempo reale, su una scala temporale di settimane”, spiega Montargès dell’Observatoire de Paris, Francia. Stelle giganti come Betelgeuse possono espellere dai loro strati esterni grandi quantità di gas, che si condensano nello spazio circostante sotto forma di polvere cosmica. Man mano che si raffreddano e si dissipano, i grani di polveri assorbono parte della luce in viaggio verso di noi e possono offuscare la nostra visione.
Betelgeuse è una stella variabile: la sua luminosità cambia nel corso del tempo mentre si contrae e si espande, variando le sue sterminate dimensioni e andando soggetta a potenti moti convettivi risalenti dal suo interno. Studi recenti suggeriscono che la massa di Betelgeuse sia tra 17 e 19 masse solari, mentre il suo raggio dovrebbe essere almeno 750 volte quello del Sole. La supergigante rossa, distante circa 500 anni luce da noi, brucia molto velocemente il combustibile nucleare a sua disposizione e la sua aspettativa di vita è breve: con un’età di appena 8 milioni di anni è già prossima ad esplodere come supernova. Quando accadrà, la sua spettacolare detonazione sarà visibile dalla Terra, anche durante il giorno.
Secondo il nuovo studio, pubblicato su Nature, il misterioso affievolimento avvenuto tra il 2019 e il 2020 è stato provocato da un velo di polveri che ha offuscato la stella, a sua volta derivante da un calo di temperatura della superficie stellare. Sembra che qualche tempo prima dell’insolito episodio, la stella abbia espulso una grande bolla gassosa che si è spostata di fronte alla sua superficie. Quando, poco tempo dopo, una parte della superficie stellare si è raffreddata, quel calo di temperatura è stato sufficiente a far condensare il gas in solida polvere. “Siamo stati direttamente testimoni della formazione della polvere di stelle”, afferma Montargès. Le analisi dimostrano che la formazione delle polveri può avvenire molto rapidamente e vicino alla superficie di una stella.
“Le polveri espulse da fredde stelle evolute, come le polveri che abbiamo osservato, potrebbero diventare i mattoni costruttivi dei pianeti di tipo terrestre e della vita”, aggiunge Emily Cannon, tra gli autori dello studio. Il team ha utilizzato lo strumento SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch) montato sul VLT per osservare direttamente la superficie di Betelgeuse, insieme con lo strumento GRAVITY del Very Large Telescope Interferometer (VLTI), per monitorare la stella durante l’episodio di affievolimento. Nonostante a causare il calo in luminosità non sia stata una prossima esplosione in supernova, come molti hanno supposto, Betelgeuse rimane la candidata più vicina a noi destinata a una fine spettacolare. Questo ci garantisce un’ottima opportunità per studiare cosa avviene a una stella gigante nelle fasi finali della sua vita. Quando Betelgeuse infine morirà, l’energia rilasciata dalla fatale esplosione sarà immensa e la luce abbagliante che ne deriverà sarà visibile dalla Terra anche durante il giorno.
Nell’immagine rappresentazione artistica di una stella gigante che espelle materia
Image Credit & Copyright: ESA/JAXA