
26 Giu 2020 L’Ombra di un Pipistrello in Volo nel Serpente
In questa bella ripresa del telescopio Hubble, che inquadra una nube chiamata “Ombra di Pipistrello”, due vaste ombre di forma conica si estendono da una stella neonata. Secondo un nuovo studio, il fatto che le ombre si muovano come le ali di un uccello suggerisce la presenza di un giovane pianeta annidato nel disco circumstellare.
Man mano che il disco polveroso ruota attorno alla stella, blocca la sua luce e proietta un’ombra variabile su una nube distante. La presenza di un’ombra implica che il disco sia visibile quasi di taglio. La stella neonata, HBC 672, si trova in una regione di formazione stellare chiamata Nebulosa del Serpente, a circa 1.400 anni luce di distanza da noi, e la sua età è di appena uno o due milioni di anni. La Nebulosa del Serpente è una nebulosa a riflessione che deve gran parte del suo splendore alla luce emessa da stelle come HBC 672 , un astro appena nato nelle dense cortine di polveri. Due “ali” nere si protendono ai lati della giovane stella, tanto da indurre gli astronomi a chiamare “Ombra di Pipistrello” questa nube.
“L’ombra si muove. Svolazza come le ali di un uccello!”, commenta Klaus Pontoppidan dello Space Telescope Science Institute (STScI) a Baltimora, primo autore dello studio. Il fenomeno, individuato nel corso di 404 giorni di osservazioni, potrebbe essere causato dalla presenza di un esopianeta che agisce gravitazionalmente sul disco circumstellare e ne provoca la torsione. “Abbiamo una stella circondata da un disco polveroso e il disco non è come gli anelli di Saturno: non è piatto, ma rigonfio e distorto. Questo implica che se la luce emessa dalla stella viaggia diritta non viene bloccata. Ma se viaggia lungo il piano del disco, non fuoriesce e genera un’ombra”, spiega Pontoppidan.

L’illustrazione mostra la stella circondata da un disco a forma di sella. Un pianeta annidato nel disco, inclinato rispetto al suo piano, potrebbe provocarne la distorsione. Man mano che il disco ruota attorno alla stella, blocca la sua luce e proietta un’ombra variabile su una nube distante. CREDITS:NASA, ESA, and A. James and G. Bacon (STScI)
Il ricercatore suggerisce di immaginare una lampada con un paralume che getta un’ombra sulla parete di una stanza. In questo caso, la lampadina è la stella, il paralume è il disco e la nube circostante è la parete. Sulla base della forma dell’ombra, il disco dovrebbe essere svasato, con un’angolazione che aumenta con la distanza, come un cono. Potrebbe avere quasi la forma di una sella, una configurazione in grado di generare il movimento dell’ombra. Secondo il team all’interno del disco di gas e polveri si nasconde un giovane pianeta, con un’orbita inclinata rispetto al piano del disco. La presenza del pianeta potrebbe provocare la forma insolita del disco e il fenomeno conseguente del moto della sua ombra.
L’ombra, che si estende dalla stella attraverso la nube circostante, è assai vasta, circa 200 volte l’estensione del Sistema Solare. Secondo il team l’ipotetico pianeta dovrebbe orbitare attorno alla sua stella in meno di 180 giorni e la sua distanza dalla stella dovrebbe essere simile a quella della Terra dal Sole. Una spiegazione alternativa per il moto dell’ombra è la presenza di un stella compagna più piccola in orbita attorno a HBC 672 al di fuori del piano del disco. La compagna potrebbe far sì che il moto di HBC 672 oscilli relativamente al suo disco. Tuttavia, attualmente non ci sono evidenze dell’esistenza di questa compagna stellare: il disco è troppo piccolo e troppo distante per essere osservato, persino da Hubble. Indagare sulla formazione e la composizione dei dischi protoplanetari permette agli astronomi di scoprire indizi anche sulle nostre origini: il sistema planetario in cui viviamo si è formato a partire da un disco simile, quando l’età del Sole era di appena pochi milioni di anni. Lo studio è pubblicato su The Astrophysical Journal.
CREDITS: NASA, ESA, and STScI
https://hubblesite.org/contents/news-releases/2020/news-2020-22