Mondi Oceanici Diffusi nella Galassia

Mondi Oceanici Diffusi nella Galassia

Un team di astronomi ha analizzato 53 esopianeti con dimensioni simili a quelle della Terra, scoprendo grazie a modelli matematici che oltre un quarto dei mondi alieni esaminati potrebbe ospitare oceani di acqua liquida, spesso nascosti sotto una crosta superficiale ghiacciata.

“Pennacchi di acqua vengono espulsi dalla superficie di Europa ed Encelado, pertanto possiamo affermare che questi oggetti possiedono oceani sub-superficiali al di sotto dei gusci ghiacciati, e che hanno energia sufficiente a generare questi pennacchi, due dei requisiti necessari per la vita che conosciamo”, afferma Lynnae Quick del Goddard Space Flight Center della NASA, a guida dello studio. “Pertanto, se riteniamo che questi luoghi possano essere abitabili, allora anche le loro versioni più grandi in altri sistemi planetari potrebbero essere abitabili”. Quick ha deciso di verificare se, ipoteticamente, possano essere presenti nella nostra galassia altri corpi celesti simili ad Europa ed Encelado.

Attraverso un’analisi matematica di varie decine di esopianeti, il team ha appreso qualcosa di significativo: oltre un quarto degli esopianeti analizzati potrebbero essere mondi oceanici, con probabilità maggiori di ospitare oceani al di sotto della crosta ghiacciata, come avviene per Europa ed Encelado. In aggiunta, mondi di questi corpi celesti potrebbero rilasciare quantità maggiori di energia. Un giorno gli scienziati saranno in grado di misurare il calore emesso da un esopianeta o di rilevare eruzioni criovulcaniche, al fine di verificare le ipotesi dello studio.

Per adesso, tenendo in considerazione le sole informazioni ad oggi disponibili, come dimensione, massa e distanza dalla stella dei pianeti, i ricercatori possono costruire modelli matematici per dedurre le condizioni presenti sui mondi alieni. “Future missioni indirizzate ad individuare segni di vita al di là del Sistema Solare si focalizzeranno su pianeti come il nostro, con una biosfera globale così abbondante da modificare la chimica dell’intera atmosfera”, spiega Aki Roberge, tra gli autori dello studio. “Ma nel Sistema Solare le lune ghiacciate dotate di oceani, lontane dal calore del Sole, potrebbero comunque dimostrare di possedere le caratteristiche richieste per la presenza di vita”.

Per cercare possibili mondi oceanici, il team ha selezionato 53 esopianeti con dimensioni simili a quelle della Terra, sebbene con massa fino a 8 volte maggiore. In seguito ha determinato quanta energia potrebbe essere generata e quanto calore potrebbe essere rilasciato da questi mondi alieni, prendendo in considerazione due fonti di calore primarie: il riscaldamento radioattivo, generato dal lento decadimento di materiali radioattivi nel mantello e nella crosta del pianeta, e le forze mareali.

Il tasso di decadimento radioattivo dipende dell’età del pianeta e dalla massa del suo mantello. L’energia derivante dalle forze mareali è creata da interazioni gravitazionali con oggetti vicini, in grado di generare calore che viene disperso nello spazio. Il calore può derivare da processi vulcanici o criovulcanici, nonché dalla tettonica a placche. Sapere quanto calore viene disperso da un pianeta è importante per derivarne la possibile abitabilità. Ad esempio, troppa attività vulcanica può trasformare un mondo vivibile in un inferno di lava, mentre poca attività può sopprimere il rilascio di gas in grado di costituire un’atmosfera. Secondo i ricercatori, considerando le temperature superficiali di ognuno dei pianeti, la quantità di radiazione stellare ricevuta e la loro densità, almeno un quarto dei mondi alieni esaminati potrebbe ospitare oceani di acqua liquida.

Nell’immagine rappresentazione artistica di un mondo oceanico Image credit: Sci-News.com