13 Giu 2020 I Mondi in cui la Polvere Porta la Vita
Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, la presenza di quantità significative di polveri in atmosfera potrebbe rendere adatti alla vita alcuni esopianeti, anche se situati al di fuori della zona abitabile attorno alla loro stella.
Un team dell’University of Exeter, del Met Office e dell’University of East Anglia (UEA) ha preso in considerazione vari effetti indotti dalle nubi di polveri. Ad esempio i pianeti in orbita ravvicinata attorno alle nane rosse, più piccole e più fredde del nostro Sole, potrebbero essere bloccati marealmente con la propria stella, come avviene per la Luna attorno la Terra, presentando sempre la stessa faccia rivolta verso la stella. In questo caso la presenza di vaste nubi di polveri potrebbe raffreddare il lato diurno più caldo e, di converso, riscaldare il lato notturno, ampliando così la zona abitabile, la regione attorno alla stella in cui i pianeti possono supportare acqua liquida in superficie.
Per quanto riguarda i pianeti in generale, il raffreddamento dovuto alle polveri potrebbe rivestire un ruolo fondamentale nel bordo interno della zona abitabile, dove la temperatura potrebbe essere così calda da far perdere ai pianeti l’acqua superficiale, uno scenario simile a quello subìto dal pianeta Venere. Man mano che l’acqua evapora nello spazio e gli oceani si riducono, la quantità di polveri in atmosfera aumenta e, di conseguenza, il pianeta si raffredda, iniziando a perdere acqua più lentamente. Secondo gli scienziati, occorre tenere in considerazione tutti questi fattori prima di poter definire un mondo non abitabile.
“Sulla Terra e su Marte le tempeste di polveri hanno l’effetto sia di raffreddare che di riscaldare la superficie, con una predominanza tipica dell’effetto di raffreddamento. Ma i pianeti in orbita sincrona sono differenti. I lati bui di questi mondi si trovano in una notte perpetua e predomina l’effetto di riscaldamento, mentre nel lato diurno è efficace il raffreddamento. Il meccanismo è quello di moderare gli estremi di temperatura, rendendo il pianeta più abitabile”, spiega Ian Boutle, a guida dello studio. È noto che la presenza di polveri ricche di minerali gioca un ruolo fondamentale sul clima, sia a livello regionale che globale, come avviene ad esempio su Marte. Il team ha realizzato una serie di simulazioni riguardanti pianeti di dimensione terrestre, dimostrando per la prima volta che le polveri diffuse in atmosfera possono avere un impatto significativo sull’abitabilità dei mondi alieni.
Nell’immagine rappresentazione artistica di una tempesta di polveri sulla luna di Saturno Titano
Credit ESA