La Superficie di Europa al Microscopio

La Superficie di Europa al Microscopio

La luna di Giove Europa è uno dei luoghi del Sistema Solare in cui con maggiore probabilità potrebbero prosperare forme di vita elementare, data la presenza di un vasto oceano sotto la crosta ghiacciata. Eppure le caratteristiche superficiali del satellite non sono meno interessanti: il paesaggio variegato delle formazioni include crepe, striature, cupole derivanti da moti di sollevamento, avvallamenti, regioni caotiche dovute forse alla solidificazione di acqua salata fuoriuscita attraverso i ghiacci della crosta. Tre immagini riprese dalla sonda Galileo oltre due decenni fa sono state riprocessate dagli scienziati, svelando così la movimentata superficie di Europa con straordinario dettaglio.

Le immagini potranno tornare utili per programmare la futura missione Europa Clipper della NASA, il cui lancio è previsto nei prossimi anni. La missione studierà il satellite mediceo grazie ad una serie di fly-by durante la sua orbita intorno a Giove. “Abbiamo osservato soltanto una parte molto piccola della superficie di Europa con questa risoluzione. La sonda Europa Clipper aumenterà immensamente le aree osservate”, afferma Cynthia Phillips del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Tutte e tre le riprese sono state acquisite da Galileo durante un passaggio ravvicinato ad Europa, nel Settembre 1998. Le immagini rivelano formazioni estese fino a 460 metri e sono state riprese con un filtro in scala di grigio. Utilizzando immagini a colori a più bassa risoluzione della stessa regione, riprese durante un altro flyby, i tecnici hanno mappato i colori nelle immagini a maggiore risoluzione. Le riprese a colori arricchiti permettono agli scienziati di evidenziare le formazioni geologiche e le varie composizioni chimiche della superficie. Le aree che appaiono in azzurro chiaro o in bianco sono composte principalmente di ghiaccio d’acqua puro, mentre le aree rossastre rivelano la presenza di materiali differenti, come i sali.

Studiare le riprese consente agli scienziati planetari di ricavare informazioni sull’età della superficie di Europa, molto più giovane rispetto alla luna stessa, che si è formata insieme al Sistema Solare circa 4,6 miliardi di anni fa. La superficie di Europa è, in effetti, tra le più giovani del nostro sistema, con età media tra 40 e 90 milioni di anni. Si ritiene che le creste e le bande lunghe e lineari che attraversano la superficie siano in relazione agli effetti della possente gravità di Giove, in grado di modificare la struttura della crosta ghiacciata. Le creste possono nascere quando si apre e si chiude ripetutamente una frattura superficiale, andando a formare una struttura tipicamente alta poche centinaia di metri ed estesa qualche chilometro. Le bande sono invece aree in cui le fratture continuano ad allargarsi orizzontalmente, producendo formazioni ampie e relativamente piatte.

Le cicatrici superficiali caratteristiche chiamate “chaos terrain” contengono blocchi di ghiaccio staccati, spostati e ricongelati in nuove posizioni. Proprio in queste zone le osservazioni del telescopio Hubble hanno rivelato la firma spettrale del cloruro di sodio. Simili regioni si sono formate più recentemente rispetto al resto della superficie di Europa, e l’individuazione di sali nella zona rappresenta un’ulteriore conferma della possibile risalita di liquidi sottostanti. La Terra e, probabilmente, la luna di Saturno Encelado presentano oceani contenenti sali di cloruri, e camini idrotermali nelle profondità oceaniche. Pertanto, se anche Europa vanta un oceano sotterraneo ricco di cloruro di sodio, forse ospita sorgenti idrotermali in cui potrebbero prosperare forme elementari di vita extraterrestre.

Le immagini sono visibili qui https://go.nasa.gov/2WoHg0b
Credits: NASA/JPL-Caltech/SETI Institute