10 Gen 2020 Lo spettacolo di fine secolo di V Sagittae
Secondo una nuova previsione formulata da scienziati della Louisiana State University, attorno all’anno 2083 la stella V Sagittae, situata a circa 1100 anni luce da noi , diventerà la più brillante del cielo notturno. V Sagittae è in realtà una variabile cataclismica, un sistema formato da una nana bianca che sottrae materia da una stella compagna. Il dirompente bagliore di fine secolo sarà dovuto all’esplosione catastrofica della nana bianca.
“Abbiamo in mano una previsione molto affidabile per il futuro di V Sge”, spiega Bradley E. Schaefer della Louisiana State University. “Nel giro di qualche decennio la stella aumenterà rapidamente la sua luminosità. Attorno all’anno 2083 il suo tasso di accrescimento aumenterà in modo catastrofico: sulla nana bianca ricadrà massa a un ritmo prodigioso. Nei giorni finali di questa spirale mortale, tutta la massa della stella compagna precipiterà sulla nana bianca, creando un vento super-massiccio emesso dalla stella risultante, che apparirà brillante come Sirio, forse persino come Venere”.
V Sge è una coppia stellare appartenente alla classe della variabili cataclismiche, composte da una stella normale in orbita attorno a una nana bianca, che man mano acquisisce materia dalla compagna. V Sge è la più estrema tra queste stelle variabili, un centinaio di volte più luminosa delle altre, e rilascia un poderoso vento stellare, analogo a quello emesso dalle stelle più massicce prima di esplodere in supernove. Queste proprietà straordinarie sono dovute al fatto che la stella normale è circa 3,9 volte più massiccia rispetto alla nana bianca.
“In tutte le altre variabili cataclismiche la nana bianca è più massiccia della stella normale che le orbita attorno, quindi V Sge è davvero unica”, spiega Schaefer. “In precedenza, gli astronomi avevano studiato V Sge, deducendo che si trattasse di un sistema insolito con proprietà estreme”, afferma Juhan Frank, collega di Schaefer. “Tuttavia nessuno aveva mai capito che l’orbita della binaria si stava restringendo molto rapidamente”. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione esaminando la luminosità della stella in dati storici di archivio dell’Harvard College Observatory, risalenti fino al 1890. Sembra che la luminosità sia aumentata esponenzialmente a causa della quantità sempre maggiore di materiale in caduta sulla nana bianca e del restringimento dell’orbita.
“In vista di questo rapido decadimento dell’orbita, il destino di V Sge è segnato”, afferma Schaefer. “Questo semplice e determinante comportamento fisico è dovuto al fatto che la stella compagna è molto più massiccia della nana bianca, pertanto il tasso di trasferimento di massa tende ad aumentare esponenzialmente. Come previsione per i prossimi decenni, riteniamo che la coppia si avvicinerà sempre più a ritmo rapido, con luminosità crescente. Inevitabilmente, questo spiraleggiare una verso l’altra avrà come esito il fatto che gran parte del gas della stella normale ricadrà sulla nana bianca, nel giro delle settimane o giorni finali della sua vita. La massa in caduta rilascerà una quantità terrificante di energia potenziale gravitazionale, provocando l’espulsione di venti stellari mai visti e portando la luminosità del sistema a crescere fino a poco meno di quella di una supernova al suo picco”.
Tale evento esplosivo provocherà un picco di luminosità che durerà circa un mese, mentre le due stelle si fonderanno a formare una singola stella. Il risultato finale della fusione sarà una stella con un nucleo degenere, uno strato che brucia idrogeno e un vasto involucro composto principalmente da idrogeno. In base ai calcoli dei ricercatori, l’evento di fusione finale avverrà verso l’anno 2083, con un’incertezza di 16 anni in più o in meno (pertanto tra il 2067 e il 2099). A quell’epoca, V Sge diventerà sostanzialmente più luminosa rispetto a tutte le novae conosciute, apparendo come una “nuova stella” brillante nel cielo notturno.
Nell’immagine rappresentazione artistica di un’esplosione di nova
Credit : NAOJ