Ritratto di una cometa aliena

Ritratto di una cometa aliena

Il telescopio Hubble ha rivolto il suo sguardo acuto verso la cometa aliena 2I/Borisov, che sfreccia all’impressionante velocità di 175.000 chilometri all’ora attraverso il nostro Sistema Solare. Si tratta del secondo oggetto interstellare individuato, dopo il famoso ‘Oumuamua.

Le nuove osservazioni sono state effettuate a Novembre e Dicembre 2019 e forniscono chiari indizi relativi a dimensioni e caratteristiche della visitatrice interstellare. La prima immagine mostra la cometa di fronte a una galassia distante di fondo (2MASX J10500165-0152029), il cui nucleo centrale è sfumato perché lo sguardo di Hubble era diretto alla cometa. La ripresa è stata acquisita quando Borisov, la cui fotogenica coda di polveri si allunga verso destra in alto, si trovava a 326 milioni di chilometri dalla Terra.

Nell’immagine la cometa Borisov poco dopo il suo massimo avvicinamento al Sole, quando si trovava a 298 milioni di chilometri dalla Terra, vicino al bordo interno della Fascia degli Asteroidi Credit: NASA, ESA, and D. Jewitt (UCLA)

L’immagine successiva è stata immortalata poco dopo il massimo avvicinamento al Sole da parte della cometa, regioni in cui è soggetta a un riscaldamento più elevato rispetto a quello sperimentato in precedenza, dopo aver trascorso gran parte della sua esistenza nel freddo estremo dello spazio interstellare. Il nucleo, un agglomerato di ghiaccio e polveri, è ancora troppo piccolo per essere risolto, mentre la chioma è costituita da polveri che si staccano dalla superficie. La cometa raggiungerà il suo punto di massimo avvicinamento alla Terra verso fine Dicembre, quando si troverà ad una distanza di 290 milioni di chilometri da noi.

“Hubble ci permette la migliore misurazione della dimensione del nucleo della cometa Borisov, una porzione davvero importante della cometa”, spiega David Jewitt dell’University of California Los Angeles. “Sorprendentemente, le nostre immagini di Hubble mostrano che il suo nucleo è oltre 15 volte più piccolo rispetto a quanto suggerivano le prime indagini. Il raggio è inferiore a mezzo chilometro. Questo è importante perché conoscere la dimensione ci aiuta a determinare il numero totale, e la massa, di simili oggetti nel Sistema Solare, e nella Via Lattea”.

L’oggetto è stato scoperto il 30 Agosto 2019 da Gennady Borisov utilizzando l’osservatorio MARGO a Nauchnij, Crimea. Dopo una settimana di osservazioni da parte di astronomi sia professionisti che amatoriali in tutto il mondo, il Minor Planet Center dell’International Astronomical Union ha calcolato un’orbita per la cometa, dimostrando la sua provenienza dallo spazio interstellare. Sino ad oggi le comete catalogate provenivano da un anello di detriti ghiacciati alla periferia del Sistema Solare, chiamato Fascia di Kuiper, o dalla Nube di Oort, un guscio di oggetti ghiacciati che si ritiene si estenda nelle regioni più estreme del nostro sistema e il cui bordo interno si trova a circa 2000 volte la distanza tra la Terra e il Sole. 2I/Borisov potrebbe rappresentare soltanto uno tra migliaia di oggetti interstellari in passaggio nel nostro Sistema Solare, la gran parte dei quali troppo fiochi per essere scoperti dagli attuali telescopi.

Nell’immagine la cometa 2I/Borisov insieme a una galassia di fondo
Credit: NASA, ESA, and D. Jewitt (UCLA)

https://www.spacetelescope.org/news/heic1922/