Polvere di Stelle nella Neve

Polvere di Stelle nella Neve

Analizzando neve caduta di recente in Antartide, gli scienziati hanno scoperto un raro isotopo del ferro in polvere interstellare annidata al suo interno. La scoperta può fornire indizi fondamentali sulla storia delle esplosioni stellari nel nostro vicinato galattico.

Sappiamo che la polvere cosmica cade costantemente sulla Terra: minuscoli frammenti di detriti derivanti dai caotici processi di formazione ed evoluzione di stelle e pianeti. L’Antartide è il luogo ideale per cercare tracce di queste polveri cosmiche perché è uno dei luoghi più inesplorati della Terra e questo rende più semplice scovare isotopi di origine aliena. I ricercatori hanno individuato il raro Ferro-60, una delle molte varianti radioattive del ferro. Precedenti studi, rilevando la notevole presenza di questo isotopo in sedimenti nelle profondità marine e in resti fossili di batteri, avevano permesso di scoprire che una o più supernove esplosero nelle vicinanze della Terra tra 3,2 e 1,7 milioni di anni fa. L’articolo relativo: https://www.universoastronomia.com/2016/08/11/polvere-di-supernova-negli-oceani/

Il nuovo studio segna la prima volta in cui il ferro-60 interstellare è stato individuato in neve caduta di recente: secondo i ricercatori la polvere deve essere “piovuta” dal cielo entro gli ultimi venti anni. “Sono rimasto davvero sorpreso, perché era solo un’ipotesi che vi potesse essere del ferro-60. È stato un momento di gioia quando ho visto apparire nei dati per la prima volta il segnale del ferro-60, perché significa che il nostro quadro generale astrofisico non è troppo distante dal vero”, afferma Dominik Koll dell’Australian National University.

Si ritiene che il Sistema Solare stia attualmente viaggiando attraverso la Nube Locale Interstellare (Local Interstellar Cloud, LIC), un addensamento di mezzo interstellare che contiene varie nubi più piccole composte da polvere interstellare. Se il ferro-60 si è depositato sulla superficie terrestre in anni recenti, un tale evento convalida l’ipotesi relativa al nostro vicinato galattico e alla sua composizione, forgiata da stelle esplose. La scoperta potrebbe aiutare gli scienziati a comprende meglio la nostra posizione nella Nube Interstellare e da quanto tempo il Sistema Solare la stia attraversando.

I ricercatori hanno misurato il rapporto di altri isotopi nel campione di neve Antartica, trasportato in Germania per accurate analisi. Ciò ha permesso di escludere altre possibili origini più vicine a noi, come rocce spaziali all’interno del Sistema Solare irradiate con raggi cosmici o persino test nucleari. Scoprire la tempistica e la posizione di esplosioni di supernova nelle nostre vicinanze è importante per comprendere meglio la nostra storia nel vasto Universo che ci circonda, nonché la vita è la morte delle stelle massicce. Le supernove, in effetti, rappresentano un efficace meccanismo di arricchimento chimico delle galassie, restituendo al cosmo materiale ricco di elementi, da cui potranno nascere nuove stelle, pianeti e persino la vita.
[ Barbara ]

Nell’immagine una bolla di gas e polveri soffiata dalla gigantesca stella di Wolf-Rayet WR 7, prossima a esplodere in supernova. L’oggetto, noto come Nebulosa Elmo di Thor, si trova a circa 15.000 anni luce da noi e si estende per oltre 30 anni luce.
Credit: ESO/B. Bailleul

https://www.sciencealert.com/scientists-just-found-evidence-of-major-supernovae-events-in-antarctica-s-space-dust?perpetual=yes&limitstart=1