Pianeta Nove in regalo al Sistema Solare

Pianeta Nove in regalo al Sistema Solare

L’ipotetico Pianeta Nove in agguato ai margini del Sistema Solare potrebbe essere stato sottratto ad una stella di passaggio.

Nel mese di gennaio, Konstantin Batygin e Michael Brown hanno annunciato la scoperta di un pianeta inosservato con una massa di circa 10 volte quella della Terra, ai margini del Sistema Solare. Altri astronomi si sono subito fatti avanti con suggerimenti su come il cosiddetto Pianeta Nove potrebbe essere migrato dal Sistema Solare interno verso l’esterno.

Ma un team suggerisce ora proprio il contrario: che è stato catturato da una stella nelle vicinanze.

L’idea non è poi così inverosimile. Il Sole è nato in un ammasso stellare abbastanza grande, con circa 1000 o forse anche 10.000 stelle, dice Alexander Mustill del Lund Observatory, in Svezia. In un ammasso così fitto, il Sole avrebbe avuto alcuni incontri ravvicinati con altre stelle, capaci, in linea di principio, di permettere scambi tra pianeti.

“Potrebbe sembrare abbastanza assurdo prendere un pianeta di un’altra stella e portarselo dietro”, afferma Greg Laughlin al Lick Observatory in California.

Per capire “quanto” assurdo, Mustill ed i suoi colleghi hanno fatto simulazioni al computer di incontri ravvicinati tra il Sistema Solare e altri sistemi di passaggio. Hanno così scoperto che se un sistema aveva un pianeta con orbita molto ampia, sarebbe stato possibile catturarlo da parte del Sole nel 50% dei casi.

In seguito il team ha preso in considerazione se, per cominciare, il sistema planetario di passaggio avesse avuto un pianeta con un’orbita ampia. Inoltre, non era abbastanza catturare un pianeta, le simulazioni funzionavano solo nel caso la cattura riguardasse un pianeta che era esattamente come Pianeta Nove. Nel complesso, Mustill ed i suoi colleghi pensano che la possibilità che Pianeta Nove sia un esopianeta vada dallo 0,1 al 2%.

La probabilità che l’evidenza trovata per l’esistenza di Pianeta Nove sia casuale è solo dello 0,007% al momento, e le probabilità che sia un esopianeta sono tra le 15 e le 300 volte più alte di così.

Un fuggitivo, però, è solo un modo per spiegare il Pianeta Nove. Batygin e Brown inizialmente hanno pensato che potesse trattarsi del nucleo di un gigante gassoso espulso dal Sistema Solare interno all’inizio della sua formazione.
“La mia teoria preferita è che questo è accaduto all’inizio e c’era abbondanza di gas attorno alla nebulosa solare e che quel gas in qualche modo lo ha rallentato impedendogli di venire perso”, afferma Brown.

Questa teoria è relativamente semplice, dice Scott Kenyon dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge, Massachusetts. La schiera degli esopianeti simili a Giove che orbita pericolosamente vicino alla loro stella suggerisce che i pianeti massicci migrino regolarmente verso l’interno.

E c’è una opzione finale: il pianeta avrebbe potuto formarsi nel luogo in cui si trova ora.
Anche se alcuni hanno ipotizzato che non ci sarebbe abbastanza materiale per formare un pianeta ai margini del Sistema Solare, Kenyon ha scoperto che potrebbero esserci abbastanza sassolini ghiacciati per formare qualcosa di piccolo come Pianeta Nove nel giro di un paio di milioni di anni.

https://www.newscientist.com/article/2082970-planet-nine-might-be-an-exoplanet-stolen-by-the-sun/

Credit NASA
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