01 Mar 2016 Le “gemelle” di Eta Carinae
Eta Carinae, il sistema stellare più luminoso e massiccio entro 10.000 anni luce, è meglio conosciuto per un’ enorme esplosione osservata nella metà del 19° secolo, che scagliò una quantità di materiale almeno 10 volte la massa del Sole nello spazio. Questo velo di gas e polveri in espansione, che avvolge ancora Eta Carinae, lo rende l’unico oggetto del suo genere conosciuto nella nostra galassia. Ora uno studio con dati d’archivio provenienti da Spitzer e Hubble della NASA ha trovato cinque oggetti simili in altre galassie, per la prima volta.
Per capire perché l’eruzione sia avvenuta e come possa far da riferimento all’evoluzione delle stelle massicce, gli astronomi avevano bisogno di ulteriori esempi. Ma era come cercare un ago in un pagliaio. “Sapevamo che altri esempi erano là fuori”, ha detto Krzysztof Stanek, professore di astronomia presso l’Ohio State University di Columbus. “È stata davvero una questione di capire cosa cercare e di essere tenaci.” Lavorando con Scott Adams e Christopher Kochanek alla Ohio State e George Sonneborn al Goddard, Khan ha sviluppato una sorta di impronta digitale ottica e a infrarossi per individuare eventuali gemelle di Eta Carinae, chiamate Eta twins.
Un ulteriore studio permetterà agli astronomi di determinare con maggiore precisione le proprietà fisiche di queste stelle. Il JWST (James Webb Telescope) che la NASA si appresta a lanciare a fine 2018 porta a bordo uno strumento ideale per un ulteriore studio di queste stelle. Lo strumento Mid-Infrared Instrument (MIRI) ha 10 volte la risoluzione angolare degli strumenti a bordo di Spitzer ed è più sensibile alle lunghezze d’onda in cui le gemelle di Eta brillano. “In combinazione con il grande specchio primario del JWST, MIRI consentirà agli astronomi di studiare meglio questi laboratori stellari rari e di trovare ulteriori fonti di questa affascinante fase dell’evoluzione stellare”, ha detto Sonneborn, scienziato del progetto della NASA per le operazioni di JWST. Ci vorranno insomma le osservazioni del telescopio JWST per confermare le gemelle di Eta come vere parenti di Eta Carinae.
http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2016/01/full/