Lo Status di Pianeta per Plutone

Lo Status di Pianeta per Plutone

Secondo un nuovo studio dell’University of Central Florida a Orlando la motivazione in base alla quale Plutone ha perduto il suo status di pianeta non sarebbe valida.

Nel 2006 l’Unione Astronomica Internazionale (International Astronomical Union, IAU) ha stabilito una definizione secondo la quale un pianeta deve “ripulire” la sua orbita, o in altre parole deve essere gravitazionalmente dominante nella propria zona orbitale. Dal momento che la gravità di Nettuno influenza il piccolo Plutone, e Plutone condivide la sua orbita con gli oggetti della Fascia di Kuiper, venne riclassificato come pianeta nano il 24 agosto 2006 e battezzato formalmente 134340 Pluto dalla IAU. Tuttavia, nel nuovo studio pubblicato su Icarus, lo scienziato planetario Philip Metzger riferisce che questo standard per la classificazione dei pianeti non è supportato dalla letteratura.

Metzger ha rivisto la letteratura scientifica degli ultimi 200 anni e ha scoperto soltanto una pubblicazione, risalente al 1802, in cui veniva utilizzato quel particolare parametro per classificare i pianeti, ed era basata su ragioni da allora smentite. “Ora abbiamo una lista di ben oltre 100 esempi recenti di scienziati planetari che utilizzano la parola pianeta in un modo che vìola la definizione della IAU, ma che lo fanno perché è opportuno dal punto di vista funzionale”, spiega Metzger. “Si tratta di una definizione approssimativa”, aggiunge riferendosi alla definizione della IAU. “Loro non spiegano che cosa significhi ripulire l’orbita. Se si prende questa definizione in modo letterale, non ci sono pianeti, perché nessun pianeta ripulisce la sua orbita”.

Secondo Metzger la letteratura scientifica dimostra che la vera divisione tra pianeti e altri corpi celesti, come asteroidi, è avvenuta negli anni ’50, quando Gerard Kuiper pubblicò uno studio che basava la distinzione sui meccanismi di formazione. Tuttavia persino questa motivazione non verrebbe più considerata un fattore determinante per decidere se un corpo celeste è un vero pianeta. Metzger afferma che la definizione di pianeta dovrebbe basarsi su proprietà intrinseche, e non su una caratteristica che può modificarsi, come la dinamica dell’orbita. “La dinamiche orbitali non sono fisse, cambiano costantemente”, spiega Metzger. “Non sono la descrizione fondamentale di un oggetto, riguardano invece la posizione di un corpo nel periodo corrente”. Secondo lo studio un pianeta dovrebbe essere classificato in base alla sua grandezza, che deve essere tale da permettere alla gravità di far assumere all’oggetto una forma sferica.

“E questa non è una definizione arbitraria”, spiega Metzger. “È invece una pietra miliare importante nell’evoluzione del corpo planetario, perché sembra che quando avviene questo, ha inizio nell’oggetto attività geologica”. Plutone, ad esempio, ha forse un oceano sotterraneo, un’atmosfera, composti organici e perfino evidenze di antichi laghi e molteplici lune. “È più dinamico e vivo di Marte”, conclude Metzger.
[ Barbara Bubbi ]

Image Credit: NASA

https://phys.org/news/2018-09-pluto-reclassified-planet.html