Il Vento Galattico Primordiale

Il Vento Galattico Primordiale

Per la prima volta è stato individuato un potente “vento” gassoso soffiato da una galassia localizzata a ben 12 miliardi di anni luce di distanza. La scoperta, pubblicata su Science, potrebbe svelare i processi che regolano la nascita delle stelle nelle antiche galassie e la loro stessa crescita.

“Le galassie sono oggetti complessi e disordinati, e pensiamo che venti e deflussi siano meccanismi fondamentali per la loro formazione ed evoluzione, regolando la loro capacità di crescita”, spiega Justin Spilker dell’University of Texas, a guida dello studio. Il tasso di formazione stellare varia nelle galassie: alcune, come Andromeda e la Via Lattea, sono più tranquille, e producono più o meno una stella ogni anno. Altre, note come galassie starburst, sono prolifiche fornaci stellari e possono forgiare da centinaia a migliaia di stelle all’anno. Questo ritmo forsennato, tuttavia, non può durare a lungo. Per evitare di spegnersi in un breve periodo di gloria, esaurendo tutto il combustibile a disposizione per la nascita delle stelle, alcune galassie fanno un passo indietro, espellendo, almeno temporaneamente, vaste riserve di gas negli aloni circostanti, dove il materiale può sfuggire via nello spazio intergalattico oppure può ripiovere nella galassia, innescando futuri episodi di formazione stellare.

L’immagine ripresa dal telescopio Blanco mostra la posizione della galassia, mentre l’ingrandimento mostra la ripresa di ALMA della galassia, la cui forma è distorta e ingrandita dall’effetto lente gravitazionale. Credit: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), J. Spilker/UT-Austin; NRAO/AUI/NSF, S. Dagnello; AURA/NSF

Finora gli astronomi non erano riusciti a osservare direttamente questi potenti deflussi in uscita dalle galassie nel giovane Universo, dove questi meccanismi erano essenziali per impedire alle galassie di crescere troppo e troppo velocemente. Le osservazioni del telescopio ALMA, che opera nel submillimetrico, hanno permesso per la prima volta di mostrare agli scienziati un potente vento di molecole espulso in una galassia osservata quando l’Universo aveva appena poco più di un miliardo di anni. Il risultato fornisce nuovi indizi sul modo in cui le galassie primordiali erano in grado di auto-regolare la loro crescita per continuare a formare stelle nel corso del tempo.

La galassia, nota come SPT2319-55, si trova a oltre 12 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra ed è stata scoperta dal South Pole Telescope della National Science Foundation. Il telescopio ALMA ha osservato questa remota galassia grazie all’aiuto fornito da un fenomeno naturale, un effetto di lente gravitazionale fornito da un’altra galassia situata quasi direttamente lungo la linea di vista tra noi e la galassia distante. La lente gravitazionale devìa e amplifica la luce della galassia di fondo, facendo sì che l’oggetto diventi più visibile e più brillante.

Secondo i dati il potente vento in uscita dalla galassia si muove a quasi 800 chilometri al secondo. Invece che rivelarsi una brezza lieve e costante, il vento soffia impetuoso raccogliendosi in singoli addensamenti e rimuovendo il gas per la formazione stellare tanto velocemente quanto la galassia potrebbe convertirlo in nuove stelle. I deflussi sono stati probabilmente provocati dagli effetti combinati di tutte le esplosioni di supernove che si verificano in seguito alla rapida e massiccia formazione stellare, o da un potente rilascio di energia quando parte del gas nella galassia ricade nel buco nero supermassiccio al suo centro.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine impressione artistica di un deflusso di gas in uscita da una galassia attiva nella formazione stellare
Credit: NRAO/AUI/NSF, D. Berry

https://phys.org/news/2018-09-galactic-stifling-star-formation-distant.html